Due mani si sfiorano. Una vita nasce. Un amore cresce.
Un amore cresce nel silenzio, in quella parte di mondo che ancora crede nel per sempre, che ancora crede negli occhi che nascono, nelle anime che vivono, nelle meraviglie che la vita può offrire. Un amore cresce, e nessuno ancora lo sa.
In una parte molto lontana del cosmo, neve pura e candida si forma prendendo l’aspetto delle nuvole, prendendo l’aspetto dei sogni. E’ un posto gelido, il Paradiso. Diventano gelidi i pensieri, gli amori, gli affetti in cui bisogna credere. Gelidi come le anime, come la purezza delle anime, come l’innocenza degli occhi, come…. Come qualsiasi persona che abbia in sé il potere di credere ancora, il potere di vivere per donare, vivere per amare, come qualsiasi anima che racchiuda il mondo in un cuore e ne sappia apprezzare ogni tassello, ogni parte di eternità. E’ fatto di ghiaccio, il Paradiso, ghiaccio bianco e candido, bianco e puro, bianco. Ghiaccio diventa neve. Neve diventa vita. La vita cade giù lentamente, quasi volando. Indossa ali di ghiaccio, la vita e, mentre incontra anime, spiriti, mondi, bellezze, due mani si sfiorano.
Mani di fuoco. Vita di ghiaccio.
La vita cade giù lentamente, mentre scorge due mani che si sfiorano, scegliendo quelle mani il cui fuoco potrebbe essere spento solo con il suo ghiaccio.
E ha inizio così il miracolo. Non hanno odori, i miracoli, non hanno origini, non hanno sapori. Si chiamano miracoli perché esistono senza perché. E il mondo lo sa, ogni volta che un ghiaccio è capace di spegnere solo il fuoco a cui è stato destinato. Sono i misteri di esistenze sorte e mai tramontate, sono i misteri che ci hanno affidato, sono i misteri di una vita che ancora non ha aperto gli occhi sul mondo. E ancora non sa… ancora non sa di quanta bellezza incontrerà, di quanto stupore, e anche di quanto dolore. E’ solo ghiaccio, quella vita.. e i ghiacci, si sa, per loro natura non possono incendiarsi. Il mondo si incendia, invece.. il mondo si incendia ogni giorno: si incendia quando la vita diviene inutile, quando si sfiorano due mani anziché due anime, quando il potere sostituisce l’amore, quando si odia la neve.
La neve, invece… la neve è vita che nasce. E quella vita che cade giù lentamente, quasi volando, ha reso una donna, ghiaccio. Si è trasformata in acqua, quella vita, solo quando è entrata nell’anima della donna, solo quando ha conosciuto le pareti del suo corpo, solo quando ha capito che avrebbe spento il fuoco nel suo cuore, solo quando ha capito che accanto a lei un altro fuoco sarebbe stato spento. Era il fuoco dell’amore. Era il fuoco di due mani che si sfiorano, il fuoco che diviene ghiaccio solo quando le due anime si toccano.
Il corpo della donna inizia a deformarsi, mentre il corpo dell’uomo inizia a ghiacciarsi. E’ l’inizio di una nuova vita.
Il ghiaccio trasformato in acqua non è più posato su nuvole, ma in un ventre che sarà la sua salvezza, ventre che sarà ghiaccio in qualsiasi momento della sua vita; il ghiaccio si trasformerà in acqua quando capirà che le due anime che si toccano saranno le anime che lo condurranno verso viali che ancora non conosce, verso esistenze non ancora sorte. E l’acqua si trasformerà in vita, vita che assumerà l’aspetto di un corpo, mentre un cuore darà il benvenuto a un nuovo battito. Gli occhi inizieranno a vedere, i polmoni a respirare, i piedi a sognare di camminare, e l’anima… l’anima non crescerà, perché l’anima non cresce mai. Lei è lì, sempre. Lei è ghiaccio. E il ghiaccio, si sa, non può mai incendiarsi.
L’inizio di un miracolo accade quando due mani si sfiorano e due anime si toccano.
L’inizio di un miracolo accade quando un ghiaccio si trasforma in vita per dimostrare al mondo che possiamo essere neve sempre. Possiamo esserlo anche quando i nostri occhi diventano fuoco e non riusciamo più a guardare, anche quando le nostre ali si incendiano e vengono persi. Sono fuoco persino i nostri sogni, dispersi in quella purezza che tanto abbiamo rincorso da bambini. Il mondo è fatto così. E’ fatto di ghiacci nati e divenuti fuochi; non abbiamo la capacità di restare neve.
Ma… oggi è avvenuto un miracolo.
Nel candore di un’esistenza appena sorta, tra le immensità che incontriamo quando crediamo, tra tutti i respiri che ci conducono verso ossigeni, nel bianco di un’anima che ama, tre mani si sfiorano. E’ un tocco semplice, il loro.. semplice come un cielo che forma nuvole della stessa forma dei sogni. E’ un tocco semplice.. semplice come due viali che camminano nella stessa direzione. Semplice come un bambino che nasce.
I suoi occhi sono celesti, profondi come il mare, della stessa intensità del cielo; la sua anima può racchiudersi in una mano, mentre una carezza sfiora il ghiaccio che è in lui, mentre avviene il primo vero miracolo.
E’ Natale, e la neve non ha smesso di cadere, il ghiaccio si è posato su viali non ancora conosciuti dando il benvenuto a nuove vite.
I suoi occhi sono celesti, e guardano il cielo dalla finestra, mentre è posato delicatamente sul lettino dell’ospedale. Le nuvole iniziano ad aprirsi, la neve scompare, il ghiaccio è solo sulla Terra; una luce illumina il suo corpo, mentre un Sole infuocato si affaccia alla finestra di Dio.
Il Paradiso diviene un posto caldo; non ci sono fuochi, ma luci. Sono le luci che i bambini accendono quando guardano il cielo. Sono le luci che entrano nei cuori di chi li guarda.
E’ ghiaccio, la loro anima.
E’ fuoco, la nostra anima.
Ma gli occhi di entrambi sono luce e il resto non ha importanza.
Articolo realizzato da Stefania Meneghella