Veronica torna sulla scena musicale con il nuovo EP che porta il suo nome: è infatti difficile non pensare a lei mentre lo si ascolta. La sua personalità viene fuori di getto, e la sua voce resta impressa nella mente. La cantante si è raccontata in questa intervista, parlandoci anche del suo incontro con Franco Fasano e di come sia stata la collaborazione con lui.
Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Ho iniziato da piccolissima; già a 4 anni ho imparato a suonare il pianoforte. Il canto è però arrivato dopo, quando avevo 13 anni. La mia strada è sempre stata questa.
Parliamo del tuo nuovo EP Veronica: dove nasce l’idea per questo progetto?
L’idea era quello di creare dei brani che fossero la somma del mio background musicale. Non volevo brani di riempimento, e ho quindi pensato di creare un EP. Abbiamo realizzato brani che spaziano da un genere all’altro: pop, classico, dance, ritmati. Abbiamo così creato un vero e proprio viaggio verso la musica.
Mi ha colpito molto la tua reinterpretazione del brano La voce dell’Anima di Franco Fasano. Cosa rappresenta per te questo brano e cosa ti ha portato a scegliere questo meraviglioso pezzo?
Avevo già lavorato con Franco per un altro progetto, e da lì è nata questa amicizia bellissima. Mi ha consigliato di cercare nel suo repertorio e di individuare una canzone da interpretare. Ho così ascoltato tutto e, quando sono arrivata all’ascolto di questo brano, ho pensato subito di farlo. L’ho interpretato in base alla mia sensibilità musicale, e a lui è piaciuto davvero molto.
Cosa ti ha insegnato Franco Fasano professionalmente parlando?
Mi ha insegnato soprattutto l’attenzione al dettaglio, che è qualcosa che appartiene a quelli che fanno questo lavoro con amore. E’ bene pretendere da sé stessi e dagli altri. Lui con me lo ha fatto nel modo più delicato e più ‘forte‘ possibile. Mi ha aiutato a fare una ricerca interiore, e questo è un approccio che resta addosso.
Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Vengo dal blues e dal soul, e ho amato artiste come Aretha Franklin e Whitney Houston. Ho quindi sempre avuto questa passione per la vocalità importante: ho cercato di ‘rubare‘ quel modo di suonare la voce e di interiorizzare tutto. Vengo da quel mondo lì, e resto fedele a questo genere perché è la mia natura.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Adesso siamo in promozione, e ci concentriamo sui live. A breve potremo sdoganare le date delle esibizioni: sicuramente la nostra priorità è quella.