Il Verona Digital Music Fest sta per tornare con una nuovissima edizione, che farà ancora una volta divertire il pubblico veronese. Nato nel 2020 in piena pandemia, l’evento si è fatto – in questi anni – strada nel mondo organizzativo e musicale riuscendo ad attirare numerosi artisti. L’edizione 2023 si terrà dal 31 marzo al 1 aprile e ospiterà il nuovo tour dei Gazebo Penguins, la storica band emiliana di casa Garrincha Dischi che ha pubblicato di recente il loro quinto album Quanto. Non mancheranno inoltre gli artisti emergenti del territorio tra cui Evra, Molto Bello, Antartica, The Foolz, Canostra, Sugar, Parco Natura Morta, Folks, Stay Home.
A parlarcene sono stati due degli organizzatori Niccolò Tambosso (Responsabile Comunicazione) e Richard Dylan (Vicepresidente VDMF), che ci hanno raccontato le origini e lo scopo del Festival.
Il Verona Digital Music Fest ha visto la sua prima edizione nel 2020. Dove nasce l’idea di creare questo progetto musicale?
Questo progetto è nato due anni fa durante la pandemia. Ci lamentavamo del fatto che non c’era possibilità di suonare, e abbiamo così deciso di fare questo Festival che è stato poi trasmesso in diretta su Twitch. In quella occasione abbiamo raccolto 1000 euro per la donazione. E’ quindi nato pienamente nel periodo pandemico.
Il 31 marzo inizierà questa nuova edizione del Festival che vedrà partecipare vari artisti. Quali sono le vostre aspettative e quale sarà secondo voi la reazione del pubblico?
Io credo di essere molto contento di quello che è stato fatto fino adesso, perché appunto recentemente abbiamo lanciato un evento pop-up dove abbiamo fatto esibire alcuni artisti forti della scena veronese. Abbiamo inoltre aggiunto la possibilità di organizzare una mostra con i contenuti della scorsa edizione del Festival. Abbiamo avuto un’ottima partecipazione, e questo è stato un ottimo esempio per il centro della città. Quest’anno abbiamo avuto anche molta attenzione rispetto ai diversi artisti veronesi e non: ci sono stati anche vari collaboratori che hanno iniziato ad entrare nel team. Incrociamo le dita ma di base le prospettive sono buone.
L’evento è fisico ma anche virtuale, ed è un po’ questo una delle sue risorse. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere?
Il nostro obiettivo è soprattutto promuovere quella che è la scena veronese, e ampliare la musica con una valenza motivazionale.
Il Festival è appunto nato nel 2020, in un periodo in cui la pandemia era la protagonista delle nostre vite. Adesso siamo ritornati ad una normalità. Secondo voi, quanto ha salvato la bellezza della musica tutti coloro che sono stati “schiacciati” dalla pandemia e privati della libertà?
Lo scopo è quello di supportare tutti in tutte le possibile forme, e di aiutare anche i senza tetto e i senza dimora della città. Lo scopo principale è quello benefico: parte dei ricavati va infatti all’Associazione che supporta i senza dimora di Verona. Oltre a questo, il Festival aiuta anche gli artisti dato che gli diamo la possibilità di esibirsi. E’ un Festival che mette in prima pagina la persona.
Ci sarà una prossima edizione? Potete anticiparci qualcosa?
Assolutamente si, il festival continuerà e non si fermerà solamente a questo. Abbiamo fatto un evento pop-up che è stato di supporto. Non ci fermeremo, e potrebbe esserci inoltre una versione estiva dell’evento.