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Eruzione vulcanica - kosmomagazine.it
Uno dei supervulcani più potenti mai scoperti è esploso, rilasciando una quantità di energia senza precedenti. Ecco cosa è successo.
Sulla Terra ci sono circa 1.500 vulcani, la maggior parte dei quali si trova nella famosa “Cintura di Fuoco”, un anello costellato di vulcani che si estende per circa 40.000 km attorno all’Oceano Pacifico. Si tratta di una delle aree più pericolose al mondo, caratterizzata da innumerevoli eruzioni vulcaniche e frequenti terremoti. Queste imponenti strutture geologiche, i vulcani, sono vere e proprie forze della natura, capaci di modellare il nostro pianeta con le loro eruzioni di lava. Tra i più potenti vi sono i supervulcani, gigantesche caldere in grado di sprigionare un’energia senza eguali e, al contempo, scatenare catastrofi globali.
Cosa possono fare, allora, questi supervulcani? Le loro eruzioni sprigionano solitamente una potenza gigantesca, emettendo enormi quantità di cenere e gas che vengono rilasciati nell’atmosfera terrestre. Questi ultimi possono avere un impatto devastante, arrivando persino a stravolgere il clima globale, oscurando il Sole e riducendo la quantità di raggi solari che raggiungono la superficie terrestre.
In Italia, ad esempio, abbiamo uno dei supervulcani più potenti della Terra: i Campi Flegrei. Fortunatamente, l’eruzione di questi colossi è un evento raro, ma per comprenderli più a fondo dobbiamo continuare a studiarli. Recentemente, però ha eruttato uno dei vulcani più potenti del Sistema Solare: si trova su Io, una delle lune di Giove a circa 787 milioni di chilometri dalla Terra.
L’enorme eruzione che ha sorpreso i vulcanologi
Il 27 dicembre 2024, durante uno dei tanti flyby della sonda Juno della NASA, che dal 2016 studia il sistema gioviano, è riuscita a catturare una delle eruzioni più potenti mai viste prima su Io, una delle lune di Giove, grazie al suo strumento scientifico JIRAM. Questa affascinante luna, che orbita attorno al gigante gassoso, ospita ben 400 vulcani ed è per questa considerata uno dei corpi celesti con il maggior numero di vulcani attivi del nostro Sistema Solare.
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Ciò che sorprende maggiormente i ricercatori è il fatto che l’eruzione recentemente catturata copre un’area di 100.000 chilometri quadrati nell’emisfero sud di Io. E non solo: il vulcano avrebbe persino rilasciato una quantità di energia pari a 80 mila miliardi di watt, ovvero sei volte quella prodotta da tutte le centrali elettriche presenti sulla Terra.
Ricordiamo che lo strumento JIRAM, che ha rilevato questa gigantesca eruzione da circa 74 mila chilometri di distanza dalla luna Io, è italiano: si tratta infatti di uno spettrometro finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e gestito sotto la responsabilità scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). La sonda Juno della NASA ospita inoltre dieci strumenti scientifici.