È una delle cantanti più amata della musica italiana ma, allo stesso tempo, anche la più chiacchierata. Ma adesso, lei ha deciso di dire tutta la verità.
Una verità che, per alcuni può essere scomoda ma che, ad altri, invece, non fa altro che confermare la sua bravura e la sua determinazione. Ciò che colpisce, purtroppo, sono state anche le cattiverie dette sul suo conto.
Stiamo parlando di Gianna Nannini. In un’intervista, ha deciso di raccontare tutta se stessa e di rispondere anche a quelle domande più spigolose e particolari sul suo conto. Vediamo insieme di quali si trattano e perché la cantante ha deciso di parlarne.
Gianna Nannini si racconta
È la regina del rock italiano e lo sarà ancora per tantissimo tempo. Ma nel corso degli anni, al di là di quelli che sono stati i suoi successi, ci sono state anche numerose critiche nei suoi confronti, specialmente su alcune sue scelte di vita che, qualcuno, non ha condiviso. Al di là di tutto, Gianna Nannini era e resterà sempre una grande cantante.
In un’intervista al “Corriere della sera”, la cantante ha deciso, non solo di ripercorrere la sua carriera musicale, ma anche di dare risposta a quelle domande che, nel corso degli anni, sono diventate così spigolose, tanto da infastidirla anche. E, per questo motivo, ha deciso di parlarne e di chiarire, anche alcune posizioni.
La prima su tutte è stata quella sulla sua identità sessuale. La Nannini ha così risposto: “Non appartengo a una categoria. Quando sei bambino non capisci le differenze — bianco-nero, uomo-donna — che la società amplifica per creare divari. Nell’adolescenza ho vissuto altre difficoltà, non mi sono mai identificata” – ha spiegato.
Una vita passata alla musica, a partire da quelli che sono i testi. C’è un suo brano, infatti, dove lei stessa dice di essere nata nel 1983: “[…] Era il periodo di “Fotoromanza”: ho perso me stessa. Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il capire che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto. Quindi sono nata nel 1983 e se qualcuno non ci crede peggio per lui” – ha detto nell’intervista.
Il suo “tilt cerebrale”
Dall’altro lato ancora, la droga: “[…] Non so cosa sia accaduto quella volta nello studio di registrazione di Plank e lui ormai è morto e non lo può raccontare. Era un momento in cui stavo facendo il disco, ero nel cast di Sogno di una notte d’estate di Salvatores… non dormivo la notte. È stato un tilt cerebrale” – ha spiegato.
Sofferenze, sì, ma anche la gioia di diventare mamma di Penelope. Ed è stato proprio in questo periodo che la Nannini si è sentita maggiormente colpita: “Quando ero incinta c’è stata violenza sulla mia età… È stato anche un massacro mediatico. Ma chi può permettersi di giudicare?” – ha detto piccata.
Una donna completa, una vita dove nulla è mancato. La Nannini ha scalato le classifiche, non solo musicali, ma anche dell’umano rispetto.