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Nuovo giacimento d'oro - kosmomagazine.it
In Europa ci sarebbe un giacimento ricchissimo di metalli preziosi, in particolare di oro. La scoperta rivoluzionerebbe l’economia.
L’oro è senza dubbio uno dei metalli più preziosi al mondo e ha affascinato, e continua ad affascinare, l’umanità da millenni grazie alla sua lucentezza e al suo grande valore economico. Sulla Terra esistono numerose miniere ricche di metalli preziosi, il cui valore può raggiungere anche decine di miliardi di dollari all’anno. La Nevada Gold Mines (USA), una delle più grandi e importanti a livello globale, nel 2021 ha registrato un valore complessivo delle materie prime estratte stimato in circa 9,5 miliardi di dollari.
Tra i luoghi più ricchi d’oro c’è anche il bacino del Witwatersrand, in Sudafrica, al cui interno si trova un vero e proprio tesoro di valore incommensurabile. Non possiamo non citare l’Australia, con le sue vaste distese auree, la Russia, con la miniera di Muruntau, e la Cina, con i suoi giacimenti dal valore di centinaia di miliardi di dollari. Vi sono poi altri Paesi che, pur avendo un numero inferiore di miniere d’oro rispetto alle grandi potenze, possiedono comunque una riserva aurea di tutto rispetto. Tra questi troviamo, ad esempio, l’Indonesia, con la miniera di Grasberg, e il Cile, con la miniera di Chuquicamata.
C’è però un Paese in Europa che potrebbe balzare ai vertici delle classifiche sul valore dei giacimenti d’oro: stiamo parlando della Francia. Quest’ultima ha infatti compiuto una grandissima scoperta.
L’enorme giacimento europeo
Un team di ricerca internazionale, che include scienziati dell’Università del Michigan, ha sviluppato un modello termodinamico in grado di simulare le condizioni estreme in cui si forma il magma nelle profondità della Terra. Questo modello dimostra come l’oro possa essere trasportato tramite fluidi ricchi di zolfo, che raggiungono la superficie grazie all’attività tettonica e vulcanica. Per la prima volta, i ricercatori possono prevedere con precisione come si formino i depositi d’oro, offrendo un nuovo metodo per un’esplorazione mineraria più efficiente e mirata.
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Il processo si basa in gran parte sulle zone di subduzione, dove le placche tettoniche si scontrano e sprofondano l’una sotto l’altra. Queste zone generano magma e, a loro volta, iniziano a trasportare fluidi auriferi fino alla crosta terrestre. Questo fenomeno è particolarmente comune nelle regioni attorno alla Cintura di Fuoco del Pacifico, ma recenti scoperte indicano la presenza di hotspot vulcanici anche in luoghi come Réunion e Martinica (Francia). Gli esperti prevedono quindi che queste scoperte rimodelleranno le strategie di esplorazione dell’oro, orientandole verso aree con condizioni geologiche simili.
I territori vulcanici della Francia sono ora considerati luoghi promettenti per la presenza di importanti depositi d’oro. Réunion e Martinica, famose per la loro ricca storia vulcanica, potrebbero perciò ospitare riserve auree stimate in miliardi di euro. Se questi depositi venissero confermati, le implicazioni per le economie locali sarebbero profonde, con la creazione di posti di lavoro, il potenziamento delle infrastrutture e la riduzione della dipendenza dalle importazioni. In altre parole, la Francia potrebbe emergere come leader nel mercato mondiale dell’oro.
Il nuovo modello, realizzato dai ricercatori, offre quindi soluzioni nuove e innovative alle sfide presenti da decenni nel settore minerario. Questi metodi rivoluzionari possono infatti individuare con maggiore precisione le potenziali riserve auree, riducendo la necessità di intervenire con metodi di esplorazione invasivi e costosi. Le tecnologie emergenti ispirate da queste scoperte potrebbero inoltre rendere l’estrazione dell’oro più sostenibile ed economicamente fattibile, segnando un passaggio verso pratiche minerarie più ecologiche.