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Eruzione vulcano - kosmomagazine.it
Un team di vulcanologi, grazie ai loro ultimi studi scientifici, ha scoperto che un vulcano sottomarino potrebbe presto eruttare.
Sulla Terra ci sono innumerevoli vulcani; si stima che siano circa 1.500 in tutto il globo, la maggior parte dei quali si trova nella famosa Cintura di Fuoco, una gigantesca area che si estende per 40.000 chilometri intorno all’Oceano Pacifico. Tra le strutture geologiche più imponenti vi sono i cosiddetti supervulcani, come Yellowstone, il Tambora, il Vesuvio e i Campi Flegrei. Questi vulcani possono scatenare eruzioni di proporzioni catastrofiche, capaci di stravolgere il clima dell’intero pianeta rilasciando nell’atmosfera enormi quantità di gas e particelle.
Le ceneri vulcaniche, ad esempio, possono bloccare la luce solare, causando un progressivo raffreddamento del pianeta che potrebbe durare alcuni anni. Questo particolare fenomeno è chiamato ‘inverno vulcanico’, i cui effetti possono danneggiare l’agricoltura e gli ecosistemi. Inoltre, i vulcani emettono grandi quantità di anidride solforosa, un gas che in pochissimo tempo si trasforma in acido solforico nell’atmosfera terrestre. Si tratta di un vero e proprio aerosol, capace di riflettere la luce solare e contribuire al raffreddamento globale.
Le eruzioni vulcaniche possono influenzare il ciclo del carbonio. Infatti, grandi quantità di anidride carbonica possono aumentare l’effetto serra e il riscaldamento del pianeta. Tuttavia, questo effetto è generalmente minore rispetto all’impatto causato quotidianamente dagli esseri umani.
La prossima eruzione catastrofica
Gli scienziati prevedono che quest’anno entrerà in attività un vulcano situato a 1.609 km di profondità al largo della costa occidentale degli Stati Uniti. L’Axial Seamount, un vulcano sottomarino situato a circa 500 km dalla costa dell’Oregon, sta mostrando segnali che indicano un’eruzione nel 2025, ha dichiarato a ABC News William Chadwick, ricercatore associato presso l’Oregon State University.
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“L’Axial Seamount è il vulcano sottomarino più attivo del Pacifico nord-orientale e i ricercatori lo monitorano da 30 anni, durante i quali è entrato in eruzione tre volte“, ha affermato Chadwick. “Sembra che ci sia uno schema piuttosto ripetibile da un’eruzione all’altra“, ha detto Chadwick.
Il vulcano si è gonfiato “come un palloncino” mentre la roccia fusa si accumulava al suo interno, hanno osservato i ricercatori. Poiché ciascuna delle eruzioni si è verificata quando il vulcano ha raggiunto un certo livello di inflazione, i vulcanologi ritengono che erutterà entro l’anno. “L’Axial Seamount sta iniziando a raggiungere le fasi di inflazione che hanno preceduto l’ultima eruzione del 2015“, ha affermato Chadwick.
Gli scienziati sono in grado di monitorare il vulcano attraverso strumenti di monitoraggio e cavi che si estendono dalla costa, tra cui sismometri che forniscono informazioni sui terremoti che si verificano nelle vicinanze del vulcano. “Quindi abbiamo dati in tempo reale dall’Axial Seamount, il che è piuttosto insolito“, ha dichiarato il ricercatore.
Tuttavia, a differenza dei vulcani terrestri, che solitamente rappresentano una minaccia per gli esseri umani, i vulcani sottomarini come quello appena descritto raramente costituiscono un pericolo per la popolazione. Va però ricordato che sono in grado di generare pericolosi tsunami che, a loro volta, possono abbattersi sulle coste.