
Il cinema sperimentale sta vivendo una nuova era di popolarità , grazie a iniziative che permettono di fruire di opere innovative sia nelle sale che in televisione. Giovedì 13 marzo 2025, alle ore 22, il pubblico è invitato a scoprire “Filmix”, il nuovo lavoro del regista milanese Federico Iris Osmo Tinelli, presso il Cinema Beltrade di Milano. Questo progetto rappresenta un traguardo di cinquant’anni di esplorazione artistica, in cui il regista si immerge in un territorio che fonde il cinema tradizionale con le superclip che ritraggono dj-set e le loro ambientazioni, utilizzando droni per catturare la bellezza del paesaggio. L’azione, priva di dialoghi, si dipana tra le cime delle Grigne, coinvolgendo i corpi di Laura Malnati e Roberto Stile.
Il legame con la montagna
Federico Iris Osmo Tinelli ha una connessione profonda con la Grigna, un luogo che frequenta da anni. In una recente intervista, ha spiegato come inizialmente avesse evitato di riprendere la montagna, percependola come un’entità sacra. Tuttavia, un cambiamento di prospettiva lo ha portato a desiderare che la montagna diventasse il fulcro del suo lavoro. “Siamo saliti per i sentieri con 15 chili di attrezzature a testa, per trovarci in questo grandioso anfiteatro del creato”, ha affermato il regista, descrivendo l’esperienza di ripresa e la bellezza del paesaggio montano.
I riferimenti a Kubrick
Un altro aspetto interessante di “Filmix” è il richiamo al cinema di Stanley Kubrick. Tinelli ha spiegato che nelle opere di Kubrick è presente un personaggio che tende all’atarassia, distaccato dalle convenzioni umane. Esemplifica questo concetto citando il personaggio di Alex in “Arancia meccanica” e il Dottor Stranamore, le cui azioni non sono motivate da cattiveria, ma da una natura differente. La montagna, che assume un ruolo di primo piano nel film, riflette questo mondo kubrickiano, evocando vastità e una forza impersonale.
L’assenza di parole e il ruolo della musica
Nel suo approccio al cinema sperimentale, Tinelli ha scelto di escludere il dialogo, ispirandosi a ciò che Jean-Luc Godard definisce “sceneggiatura dispositivo”. Il regista ha voluto porre la musica al centro del progetto, unendo così le sue passioni per la musica, il cinema e la montagna. Ha affidato ai due interpreti la libertà di esprimersi attraverso i loro corpi, convinto che la creatività possa superare le aspettative. “Sono i prodigi della creatività ”, ha affermato, riconoscendo che non sempre le parole sono necessarie.
Un percorso di ricerca e la sua visione
Tinelli ha rivelato di non essere interessato a un successo più commerciale. Cresciuto in un ambiente intellettuale, desidera continuare a lavorare nella ricerca e rimanere fedele alla propria visione artistica. Come dj, si considera un “ambasciatore della gioia”, cercando di connettere musicalmente le generazioni del Novecento con i millennial. Attualmente sta sviluppando una serie tv composta da dieci episodi da 25 minuti, sempre in cerca di risorse per realizzarla.
Il futuro e il legame con Milano
Riguardo al suo futuro, Tinelli ha descritto il suo progetto come “faraonico”, riconoscendo le difficoltà economiche. Definisce il suo lavoro come “troppo ludico per la serietà , sufficientemente profondo da non rimproverarmi la superficialità ”. Per quanto riguarda il legame con Milano, ha notato che nei suoi film la città è spesso assente, con i luoghi che appaiono sfocati. Tuttavia, non esclude la possibilità di dedicare un progetto alla città , come ha fatto con la sua amata montagna.