Facebook: Tina Caramanico
Lascio la parola a Tina Caramanico, con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.
D: Come nasce l’idea per il tuo libro “Un cattivo esempio”?
R: Sono arrivate, come spesso mi succede, per prime le protagoniste, Donna Concetta e Margherita. Mi capita quasi sempre di cominciare dai personaggi, dalle loro caratteristiche e dalla loro storia. Poi, intorno a loro, nel tempo, si costruiscono una situazione narrativa e un ambiente. In questo caso le mie protagoniste mi hanno dato l’ occasione di affrontare alcuni temi che mi interessano: la condizione delle donne, la maternità, la vecchiaia (dal punto di vista degli anziani).
D: Secondo te, qual è il legame che intercorre tra realtà ed eternità?
R: Direi che nessuna delle due è conoscibile, da noi umani: della prima possiamo sperimentare solo una parte piccolissima e comunque deformata dalla nostra stessa percezione; della seconda non abbiamo alcuna esperienza, almeno finché siamo vivi…
D: A quale personaggio sei maggiormente legata? Perché?
R: In questo romanzo ci sono due protagoniste inseparabili (anche quando litigano): perché hanno in comune un certo modo di affrontare la vita e le sconfitte, sono ostinate e ironiche. Sono legata a tutte e due, nello stesso modo. Somigliano a certe nonne indomite, a certe mie amiche, alle donne che mi stanno più simpatiche e che capisco meglio.
D: Come definiresti il legame che nasce e cresce tra Margherita e Donna Concetta?
R: È amicizia, quella vera: nasce per affinità profonda, è imprevedibile e ingovernabile come l’amore, anche se spesso è più duratura.
D: Il tuo libro appare a tratti di un genere thriller: il mistero che alberga nella storia e rende il lettore un attento spettatore. Come ti sei appassionata a questo genere? C’è un particolare motivo per cui hai inserito un fantasma tra i personaggi del libro?
R: I primi racconti che ho scritto erano noir, thriller o horror, anche se sempre un po’ “contaminati” da generi diversi: mi piacciono (da lettrice e da scrittrice) la tensione, l’attesa, le emozioni forti e quindi mi piacciono le caratteristiche di questo tipo di narrativa. Mi piace meno la ripetitività dei romanzi di genere, e quindi tendo a mischiare le carte, a utilizzare contemporaneamente elementi tratti da generi diversi, come avviene anche in questo romanzo: realismo e fantastico, giallo e storia. Questo è anche uno dei motivi per cui nella storia compare (e ha un ruolo fondamentale) proprio un fantasma.
D: Secondo te, quali possono essere gli stati d’animo che si incontrano durante la vecchiaia e come questi possono essere celati?
R: Da giovani si immagina la vecchiaia come “un altro mondo”; si pensa che il tempo trasformi completamente le persone e le renda diverse da come erano a vent’anni. Mi accorgo invece, man mano che attraverso l’età adulta, di non cambiare per niente: cambia il corpo, l’esperienza ti porta a valutare e interpretare magari in modo diverso certe cose, ma la tua identità e la tua personalità non cambiano affatto. Immagino che la vecchiaia sia proprio questo: essere un ventenne che ha perso l’illusione dell’immortalità. Non credo che i vecchi debbano nascondere se stessi e la propria fragilità, che è poi anche la loro forza: la consapevolezza dei propri limiti (e dei limiti degli esseri umani) che i giovani non possono avere. Non c’è niente di più ridicolo di un giovane che simula la saggezza di un vecchio, e niente di più triste di un vecchio che vuole negare la sua età.
D: Credi nell’aldilà?
R: Sì, anche se è una fede fragilissima, piena di domande e di dubbi.
D: Cosa vorresti trasmettere al lettore con questo romanzo?
R: Spero di aver raccontato una bella storia, che faccia emozionare, sorridere e riflettere. Non ho verità da insegnare a nessuno, ma mi piace pensare che i lettori, leggendo questo romanzo, si facciano le mie stesse domande e magari, faticosamente e in modo imperfetto, come me, cerchino di darsi qualche risposta.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti in merito alla promozione di “Un cattivo esempio”?
R:Ci saranno spero, tra l’autunno e l’inverno, altre occasioni di incontrare di persona i lettori. Tutte le novità e gli aggiornamenti saranno sulla mia pagina fb, sul mio sito www.tinacaramanico.org e sul mio blog dentroilcerchio.blogspot.it, che vi invito a seguire.
Ringrazio Tina Caramanico per la sua collaborazione e per il tempo che mi ha donato, augurandole di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.
Recensione e intervista a cura di Stefania Meneghella