C’è finalmente la possibilità di raggiungere il pianeta rosso in soli 45 giorni, anziché in 6-8 mesi: tutto dipenderà dal test del 2027.
Marte è senza dubbio il sogno più grande di milioni di persone e di molte agenzie spaziali, soprattutto perché la sua colonizzazione ci permetterebbe per la prima volta di diventare una specie interplanetaria. Immaginate di vivere in una società in cui una parte della popolazione viva sulla Terra, un’altra sulla superficie lunare e un altro ristretto numero di persone sul pianeta Marte. Non dimentichiamoci che l’orbita terrestre continuerà ad ospitare stazioni spaziali, i cui moduli continueranno ad essere abitati dagli astronauti e dai turisti.
Nei prossimi decenni assisteremo quindi ad una vera e propria invasione di navicelle spaziali, le quali decolleranno e atterreranno con la stessa frequenza degli attuali aerei di linea. Tuttavia, per realizzare questo sogno e per accorciare i tempi di viaggio avremo bisogno di un motore ai limiti della fantascienza.
Il primo motore nucleare nello Spazio
Prima di descrivere dettagliatamente il programma che testerà il primo motore termonucleare nello Spazio, cerchiamo di capire le difficoltà del viaggio verso Marte. Innanzitutto, dobbiamo ricordarci che le missioni verso il pianeta rosso partono solitamente ogni due anni, poiché la Terra e Marte si avvicinano ogni 26 mesi circa. La loro distanza varia infatti trai i 400 e i 55 milioni di chilometri. Per quanto riguarda la durata del viaggio, le sonde attuali possono raggiungere il pianeta rosso in 6-8 mesi alla velocità di circa 40.000 km/h (11 km al secondo). Gli ipotetici viaggiatori interplanetari sarebbero quindi costretti a rimanere nell’astronave almeno 6 mesi e, una volta atterrati, altri due anni sul pianeta rosso in attesa che la Terra si avvicini nuovamente.
Dobbiamo inoltre ricordare che Marte non ha un campo magnetico attivo, ciò significa che le radiazioni cosmiche e il vento solare possono raggiungerci costantemente. E non solo: rimanere due anni su un altro mondo significa anche consumare e produrre ossigeno, cibo e acqua. Queste sono quindi solo alcune delle innumerevoli sfide da affrontare. Ciò che renderebbe però il viaggio interplanetario più realistico, è la creazione di un motore potentissimo, che ci possa permettere di percorrere decine di milioni di chilometri in pochi minuti. Uno dei progetti più promettenti è quello sviluppato dalla NASA e dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), con la collaborazione della Lockheed Martin e della BWX Technologies.
Questi ultimi cercheranno quindi di sviluppare e di costruire un motore a propulsione termica nucleare di nuova generazione, composto da uranio a basso arricchimento. La US Space Force (la forza spaziale americana) gestirà poi il lancio verso l’orbita terrestre, attualmente programmato per marzo 2027. Secondo le ultime indiscrezioni, il veicolo sperimentale DRACO dovrebbe essere lanciato con il razzo Vulcan Centaur della United Launch Alliance o con il Falcon 9 della SpaceX. Ad ogni modo, se tutto dovesse andare come previsto, negli anni ’40 del 2000 potremmo raggiungere Marte in circa 45 giorni alla velocità di 200.000 km/h, anziché con gli attuali 40.000 km/h.