Pagare l’affitto è un obbligo fondamentale per chiunque viva in una casa in affitto, ma esistono situazioni specifiche in cui un inquilino ha il diritto di richiedere la restituzione delle somme versate.
Questo può avvenire in diversi casi previsti dalla legge, che tutelano il locatario nel caso di contratti nulli o violati. Approfondiamo insieme queste situazioni e vediamo come un inquilino può legittimamente riavere indietro i soldi dell’affitto.
Uno dei casi più comuni in cui un inquilino può richiedere la restituzione di somme versate è quando il canone di locazione richiesto dal proprietario è superiore a quello indicato nel contratto registrato. È una pratica non rara che i locatori propongano fin da subito un importo maggiore per evitare di dichiarare al Fisco l’intera rendita. Tuttavia, l’inquilino ha il diritto di pagare solo quanto pattuito e indicato nel contratto, e qualsiasi somma eccedente può essere richiesta indietro. È fondamentale che l’inquilino conservi prove dei pagamenti effettuati, come bonifici bancari o ricevute, per poter avanzare una richiesta di rimborso entro sei mesi dalla fine della locazione.
Quando é possibile non pagare l’affitto
Un’altra situazione in cui si può richiedere la restituzione dei canoni è quella del contratto di locazione non registrato. Secondo la giurisprudenza, un contratto non registrato è nullo, e ciò rende ingiustificati tutti i pagamenti effettuati. Anche se l’inquilino era inizialmente d’accordo, la legge gli consente di richiedere in qualsiasi momento la restituzione delle somme versate. È importante sottolineare che la registrazione del contratto è un obbligo del locatore e la mancanza di adempimento può portare a conseguenze legali.
In alcuni casi, l’inquilino ha persino il diritto di sospendere il pagamento del canone. Questa possibilità è prevista dal Codice civile quando l’immobile è in condizioni di deterioramento tali da renderlo inutilizzabile, ad esempio per gravi problemi strutturali o di sicurezza. In tali situazioni, l’inquilino può legittimamente non pagare l’affitto senza temere ripercussioni legali, purché agisca in buona fede e il contratto non contenga clausole che vietino tale comportamento.
Il proprietario di casa, dal canto suo, può tutelarsi da queste eventualità semplicemente rispettando la legge. Registrare il contratto d’affitto e richiedere solo il canone previsto sono passi fondamentali per evitare problemi. Inoltre, il proprietario ha il diritto di pretendere il pagamento nei termini e può agire legalmente contro eventuali morosità. È essenziale che l’immobile rispetti le condizioni di abitabilità e sicurezza per evitare che l’inquilino possa sospendere il pagamento.
Per gli inquilini è cruciale essere informati sui propri diritti per evitare di pagare somme non dovute o di trovarsi in situazioni contrattuali sfavorevoli. Conoscere le leggi vigenti e documentare ogni transazione può fare la differenza nel momento in cui si decide di intraprendere azioni legali per il recupero delle somme versate. Allo stesso tempo, i proprietari devono assicurarsi di rispettare le normative per evitare di incorrere in contenziosi con gli inquilini.