La sonda ESA/NASA “Solar Orbiter”, durante il suo passaggio ravvicinato alla nostra Stella avvenuto il 26 marzo 2022, ha scattato alcune immagini mozzafiato delle regioni polari e della corona solare, oltre ad uno spettacolare e potente brillamento. Il dettaglio delle immagini e la nitidezza sono senza precedenti, soprattutto per la qualità degli strumenti e per la “minima” distanza dal Sole: la sonda si trovava a soli 48,3 milioni di chilometri dalla nostra Stella, e il suo innovativo scudo termico ha toccato i 500 gradi Celsius di temperatura (la distanza Terra – Sole è di 150 milioni di chilometri).
Il 13 ottobre 2022 la sonda “Solar Orbiter“, che è il primo veicolo spaziale con una telecamera a bordo ad avvicinarsi così vicino ad una Stella, arriverà fino a 42 milioni di chilometri dal Sole (solo la sonda “Parker” della NASA, attualmente in attività, si è avvicinata a soli 8,5 milioni di chilometri dal Sole. La “Parker” non ha una telecamera, poiché verrebbe bruciata dall’enorme calore).
Il 24 dicembre 2026, durante il suo quinto sorvolo di Venere, Solar Orbiter porterà l’inclinazione della propria orbita a 24 gradi, dando inizio alla missione “high-latitude“, la quale riuscirà ad osservare le regioni polari con un dettaglio senza precedenti. In questo modo si spera di risolvere il mistero del ciclo solare, il quale ogni 11 anni porta la nostra Stella ad attività crescenti e calanti.
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Gli scienziati, durante i passaggi ravvicinati della sonda dell’ESA e della NASA, hanno scoperto i brillamenti solari in miniatura, chiamati “campfires”, i quali potrebbero spiegare il più grande mistero del Sole: perché la superficie solare raggiunge una temperatura di “soli” 5.000 gradi Celsius, mentre l’atmosfera solare (la Corona), raggiunge 1 milione di gradi Celsius?
SOLAR ORBITER
La sonda “Solar Orbiter” dell’ESA e della NASA, costruita da “Airbus Defence and Space” e da “Thales Alenia Space“, è stata lanciata il 10 febbraio 2020. Il suo obiettivo principale è studiare il plasma, il campo magnetico, le onde e le particelle energetiche del vento solare. E non solo: grazie alla sua orbita inclinata, rispetto all’equatore, è in grado di osservare anche le regioni polari del Sole.
Per approfondire l’argomento nel dettaglio è possibile consultare il sito internet dell’ESA, Agenzia Spaziale Europea (Clicca QUI).
Articolo a cura di Fabio Meneghella