In bilico tra realtà e sentimenti
Facebook: Simone De Vivo
Website: Le storie di Simone De Vivo
Nel website di Simone De Vivo, nella categoria Download è possibile scaricare gratuitamente racconti, romanzi brevi e Poesie.
[easingslider id=”4397″]
Protagoniste di oggi sono le parole di Simone De Vivo, scrittore giovanissimo ma con già due pubblicazioni alle spalle, che oggi ci parlerà di due suoi racconti scritti con la stessa profondità dei nostri desideri: “Eutanasia” e “L’Amore di Alizée”. Utilizzando uno stile innovativo ed originale, Simone descrive le sue storie come realtà, rappresentandole nei minimi dettagli e mostrandole ai nostri occhi in maniera del tutto trasparente e nitida. Ricordando il genere letterario americano, il lettore si sente quasi trasportato da ogni parola che scorre libera sul foglio, avvertendo la sensazione di essere accanto ai personaggi, le cui storie diventano viaggi nell’anima di chi legge. E’ un “realismo surreale”, lo stile di De Vivo, al cui interno si possono scorgere costanti contraddizioni: racconti minuziosi della realtà mescolati con i sentimenti ed emozioni che fanno da cornice all’intera storia. Trattando tematiche profonde ed in cui tutti possiamo riconoscerci, i suoi testi si tassellano di vita vera e vita sognata, formando costanti contrasti che rendono l’opera unica e originale.
Due storie diverse tra di loro, quelle di Simone, ma che portano a stesse sensazioni, stessi pensieri nel lettore: si vorrebbe prenderle, le sue parole, e trasformarle nella realtà da noi vissuta e a volte sognata.
D: Come nasce la passione per la scrittura?
R: La passione per la scrittura nasce sin da piccolo, sin dai primi libri, i primi film visti, la musica, tutto questo mi ha dato la possibilità di creare il mio background culturale. Iniziando con i versi, le poesie passando poi per i primi racconti…
D: Come definiresti il tuo stile e quali sono gli scrittori che più hanno influito sul tuo genere sia per tematiche che per genere?
R: Baso il mio stile su di un livello introspettivo, cerco di andare affondo alle emozioni dei protagonisti, spolpando ogni sentimento, pensiero o frase dei personaggi in determinate situazioni. Sia quando scrivo un racconto o un romanzo da zero sia su fatti realmente accaduti. Il mio stile nasce da un collegamento della scrittura sci-fi americana passando per gli autori italiani classici e contemporanei. Dan Simmons per quanto riguarda le descrizioni degli ambienti, sicuramente Tabucchi e Bajani per quanto riguarda le emozioni.
D: Cosa ti piacerebbe comunicare alle persone che hanno modo di leggere ciò che scrivi?
R: Vorrei regalare emozioni, sia positive che negative a seconda di ciò che vado a raccontare.
D: Uno dei progetti che attualmente ti riguarda è la pubblicazione di una raccolta di racconti. Raccontaci meglio come è nata l’idea.
R: Dopo aver pubblicato il mio secondo libro, “Rapito da mia madre” edito Edizioni Epsil, la storia di Sebastiano Notarnicola, ho deciso di voler regalare qualche mio racconto breve gratuitamente su Internet. Dopo due anni e due libri editi ho voluto “premiare” i miei lettori più assidui. Questi racconti hanno avuto consensi positivi da più editori che mi hanno proposto di crearci una raccolta.
D: Uno dei tuoi racconti si chiama “Eutanasia”. Come è stato per te descrivere di un’esperienza dall’impatto così forte per una persona?
R: L’idea nasce ad Agosto dopo aver letto un fumetto di Dylan Dog scritto da Roberto Recchioni. Riprendo la sua storia ma da un punto di vista più descrittivo e emozionale, cercando di mostrare tutte le emozioni del bambino. So di aver toccato una tematica molto importante, sta al lettore capire la linea sottile che divide la realtà dalla fantasia.
D: Un altro invece è dal titolo “L’amore di Alizèe”, anche questo racconto affronta una tematica molto particolare, sofferta e complicata. Cosa ti ha spinto a scegliere di affrontare una situazione così intensa?
R: Questo racconto nasce dopo la visione del film Missione Alphaville datato 1965 di regia Francese. Descriveva di una città dove emozioni e sentimenti erano illegali. Ho portato all’estremo questa affermazione descrivendo parte della vita della prostituta, Alizèe.
D: C’è un racconto che hai scritto, anche non presente in questo progetto, al quale sei maggiormente legato? Se sì, perché?
R: Sicuramente il mio primo romanzo, “Amore da Matrioska – La luna di giorno”. Ho iniziato a scrivere questo diario a 16 anni, in seguito ho vinto un concorso letterario a livello Nazionale e sono stato premiato al Salone del libro di Torino. Questo avvenimento mi ha dato la forza di creare su quel diario un vero e proprio romanzo e il primo ad esser stato edito. Resterà sempre il mio primo lavoro, quello con il quale ho girato l’Italia (e Malta).
D: Si nota nel tuo stile di scrittura una particolare attenzione non solo nelle descrizioni, ma anche in ogni dettaglio; ogni lettore può immaginare di trovarsi nella situazione che racconti. Questo modo così analitico ti aiuta anche nella vita e quindi nella scrittura?
R: Ho un occhio particolare per le piccole cose, la mia scrittura è parte di me, sono io.
D: Raccontaci dei futuri progetti che ti vedranno protagonista.
R: Fra qualche mese uscirà la raccolta di racconti con i due racconti usciti sul mio sito ed uno Bonus. Verrò accompagnato in questa raccolta da due scrittori con i loro racconti, Luca Barbanti e Manuela Molinari. In seguito uscirà un romanzo a quattro-mani, di cui per ora non posso dire nulla, e infine il mio secondo vero e proprio romanzo da “solista”.
D: Quale sarebbe per te la realizzazione di un sogno nel campo della scrittura?
R: L’obiettivo è quello di arrivare a più lettori possibili, di regalare qualcosa a chi mi legge.
Ringraziamo Simone per la collaborazione, sperando possa continuare a regalarci ancora tante emozioni attraverso le sue parole e augurandogli di realizzare tutti i suoi sogni.
Recensione a cura di Stefania Meneghella
Intervista realizzata da Manuela Ratti
Pubblicazione a cura di Roberta Giancaspro