Simona Galimberti nasce attorniata di piatti e buon cibo e, dopo la laurea, inizia a collaborare per grandi aziende come la Nestlé.
La sua forza e la sua determinazione l’hanno però spinta oltre, e l’hanno portata a creare qualcosa che andava ben oltre le sue aspettative. Dopo aver frequentato un corso di pasticceria base alla scuola Alto Palato di Milano, In occasione del suo 30esimo compleanno, sua sorella le regala un sito web. Da lì, ha inizio l’avventura. Nasce così ‘Le Torte di Simona‘, un blog interamente dedicato alle sue creazioni e al suo laboratorio di pasticceria.
La Galimberti è oggi una cake designer professionista e, i suoi profili social, vantano la presenza di ben 137mila followers.
Come ti sei approcciata per la prima volta al mondo della cucina?
La prima volta che ho visto una tortina lievitare è stata in IV elementare con il Dolce Forno, il fornetto giocattolo degli anni ‘80. Qui svelo non solo la mia età, ma il mio approccio alla cucina perché il fatto che a me non lievitassero è stata la scintilla del mio amore incondizionato per il mondo dei dolci. L’inizio vero e costante é stato sicuramente al liceo con il periodo delle crostate di fragole (per il primo fidanzato) e i plumcake dolci e salati per trovare il mio spazio, il mio centro, la mia pace.
Il tuo blog Le torte di Simona ha subito riscosso un grande successo. Ti saresti mai immaginata tutta questa popolarità? Quali erano le tue aspettative all’inizio?
Non mi sarei mai aspettata nulla di simile. Non avrei mai pensato di essere riconosciuta per strada, fermata con gentilezza e un sorriso da chi sembra conoscermi da sempre. E tutto questo solo grazie a un blog e a un social network. Io speravo solo di diffondere ricette buone e alla portata di tutti e mi trovo, invece, seduta a una grande tavola virtuale a parlare di cucina e di sentimenti. È fantastico.
Sei entrata nelle librerie con il libro Ricette a modo mio, edito da Baldini & Castoldi. Com’è nata questa idea?
Volevo fermare sulla carta delle ricette per me uniche e dal sapore di casa. Leggere una ricetta sulla carta, poter scrivere i propri appunti e permettersi la spontaneità di macchiare le pagine con un po’ di cioccolato rende il cucinare qualcosa di magico. È una raccolta che segue il ritmo delle stagioni e si adatta alla vita di oggi e vuole riempire la casa di profumi buoni e semplici. Il desiderio che tutto questo fosse a portata di mano e voler svelare come dietro a una ricetta ci sia un mondo hanno dato vita a questo piccolo e ricco diario culinario.
C’è una ricetta in particolare, tra quelle che hai proposto nel libro, a cui sei particolarmente legata?
Direi tutte, tutte sono per me un pezzo di cuore e legate alla mia vita che è sempre stata piena di amore. Amare, donare, coccolare sono parole per me chiave di una vita piena. La Pavlova è una ricetta a cui sono particolarmente legata perché è una torta che ho fatto solo per amore di mia mamma. Un dolce che mi ha fatto capire che non è vero che la pasticceria è per pochi e che se una ricetta è scritta bene tutti possono fare un figurone.
Sei famosa proprio per la tua arte da cake designer. Quali sono i segreti per riuscire a trasformare un dolce in un’opera d’arte?
Ho fatto Cake Design per tanti anni e quando ancora non si sapeva cosa fosse. Le mie torte erano di base molto semplici, spesso tonde e di poche misure e questo perché mi permetteva di usare le mie ricette e fare prima di tutto torte buone che finissero per la gioia di palati soddisfatti (da golosa per me era essenziale che venissero mangiate). Poi mi sbizzarrivo nella decorazione e partivo dalle indicazioni di chi mi ordinava la torta. Ho guardato e ascoltato centinaia di sigle di cartoni animati, fatto ricerche su loghi di auto e sacche da golf, disegnato non so quanti animali e guardato migliaia di siti per prendere spunto. E poi partiva la decorazione, sempre un po’ minimalista, ma di grande effetto.
Quale messaggio vuoi trasmettere al pubblico con la tua cucina?
La bellezza di prendersi del tempo per cucinare per sé e per gli altri. Di quanto tutto possa essere semplice e gratificante. Pochi ingredienti, pochissimi attrezzi e solo un gran sorriso e un profumo avvolgente capace di diffondere solo buoni pensieri. Cucinare è molto più emozionante e divertente di quanto si possa pensare.
Futuri progetti?
Vorrei incontrare chi mi segue con tanto affetto e portare la cucina a modo mio in tv.