Ci sono voluti 124 anni, per arrivare a un grande traguardo nel mondo sportivo, un traguardo tanto atteso che vedrà nella giornata del prossimo 1 luglio un punto di svolta per la serie A della Nazionale italiana di calcio femminile capitanata da Sara Gama, classe 1989.
Questo sport infatti diventerà professionistico anche al femminile, abbandonando il dilettantismo e le calciatrici finalmente avranno un regolare contratto di lavoro, con contributi, Tfr ed assicurazioni. Ricordiamo che negli ultimi anni il numero delle calciatrici in Italia è sensibilmente aumentato, sono 31.390 quelle tesserate. Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina interviene al Consiglio Nazionale del Coni, chiedendo un passo in avanti al Presidente del Coni Giovanni Malagò: “Abbiamo creduto che la sensibilità del mondo dello sport dovesse aprire a una pari dignità delle nostre ragazze. Chiediamo concretezza nell’accompagnare questo processo del professionismo femminile perché è un processo costosissimo”.
Il Presidente Malagò a sua volta sottolinea il fatto che se il professionismo è stato aperto al calcio femminile dovrebbe esserlo anche per tutti gli altri sport che in Italia, purtroppo, riguarda solo quattro federazioni: calcio, ciclismo, golf e basket. “C’è una vera discriminazione all’interno del mondo femminile. Il professionismo vale solo per le calciatrici?“. Un primo passo però è stato fatto. Ed è un primo passo importante, che come tutti i passi importanti per essere pienamente realizzato richiede concretezza.
Certo, anche se dal 1 luglio le calciatrici di serie A avranno un contratto di lavoro retribuito e tutele assicurative, la disparità salariale tra calcio femminile e calcio maschile è ancora in atto, come in tutte le professioni, dovuta anche e soprattutto ai minori introiti in termini di visibilità mediatica e sponsor rispetto alla serie A maschile. Sta comunque migliorando anche questo fronte, passo dopo passo. Infatti grazie ai diritti televisivi degli accordi siglati con Sky e Timvision (Title Sponsor del campionato fino al 2023) è aumentata l’esposizione mediatica delle partite della Nazionale femminile dal 2018, e ancora di più ora che la FICG ha siglato un nuovo accordo con La7, La7d e La7.it per il biennio 2021/2022 e 2022/2023.
Speriamo sia solo l’inizio di una nuova era. Un’era in cui la parità di genere sia alla portata di ogni lavoro e ogni sport.
Articolo a cura di Valentina Pasquali