Martedì 4 marzo 2025, la Sala 2 del Cinepark Apollo a Ferrara ha ospitato un evento di grande richiamo: la proiezione del cortometraggio Senza Fiato, diretto da Max Cavalieri. Questo lavoro cinematografico si basa su una storia vera, quella del padre dell’attore Gianluca Ferroni. I due artisti hanno collaborato per due anni alla sceneggiatura e hanno impiegato quattro anni per completare il progetto, dando vita a una narrazione che riflette anche il punto di vista dell’attore.
Nel marzo del 2020, Gianluca ha intrapreso un percorso accademico, ma la pandemia lo ha costretto a rimanere in isolamento. Durante quel periodo, ha vissuto un intenso senso di colpa, poiché il padre desiderava che seguisse la tradizione di famiglia, diventando un pescivendolo, e ostacolava il suo sogno. Spinto dalla frustrazione, Gianluca ha deciso di scrivere la storia di suo padre, chiedendo il permesso di mantenere i nomi originali. Quando il padre ha chiesto il motivo di questa scelta, Gianluca ha risposto che intendeva portare la sua storia sul grande schermo. Nel novembre 2022, Gianluca ha contattato Max, un compagno delle elementari, scoprendo che aveva studiato per diventare regista. Insieme a Andrea Nordi, sceneggiatore e fotografo, hanno avviato il lavoro su Senza Fiato.
Il cortometraggio, girato a Comacchio, racconta la storia della pescheria Ferroni, ma va oltre la semplice narrazione della vita lavorativa. Esplora il complesso rapporto tra padre e figlio, segnato da conflitti sottili. Il comportamento autoritario di Arturo, padre di Davide e Giuseppe, crea un’atmosfera opprimente, in cui l’unica via di fuga sembra essere il fratello minore, Davide. La narrazione, se seguita con attenzione, permette di cogliere il dolore di chi si sente intrappolato e incapace di liberarsi.
Gianluca Ferroni ha descritto il cortometraggio dicendo: “Questa è la storia di chi ha abbandonato un sogno per colpa di altri. La sofferenza interna che si viveva in quegli anni”. Durante l’evento, il cast ha condiviso le esperienze vissute sul set, i legami instaurati e le dinamiche tra gli attori. Max ha assegnato a ciascun attore un animale che rappresentasse il loro personaggio. Per i due fratelli, ad esempio, ha scelto l’anguilla, simbolo di Comacchio e metafora di cambiamento. L’atmosfera sul set è stata caratterizzata da un clima sereno, dove giochi e amicizia hanno contribuito a creare un ambiente positivo. Ogni attore ha trovato il modo di entrare nel proprio personaggio, esplorando fragilità, silenzi ed emozioni.
Un team di venti persone ha lavorato alla realizzazione del cortometraggio, con 400 candidati che si sono presentati ai provini per il cast. Tra loro, Cristian Rolfini, un ragazzo di 12 anni senza esperienza, è stato scelto per il ruolo di Davide grazie alla sua spontaneità. Il provino si è tenuto in un’aula di una chiesa, e la madre lo ha portato senza rivelargli il vero motivo della visita. Samuele Ferri, un attore veneziano con esperienze precedenti, ha approfondito il suo ruolo di Arturo lavorando nella pescheria della famiglia Ferroni, per comprendere meglio le sfide quotidiane del mestiere.
Durante l’evento, si è parlato anche della dedizione di Max, un giovane regista che punta alla perfezione in ogni dettaglio. Anche quando una scena sembrava convincente, lui ribadiva: “Buona, ma la rifacciamo”, dimostrando la sua ricerca costante della qualità. A questo punto, le domande si sono spostate sul mantenimento dell’autenticità della storia, considerando che si tratta di eventi reali. Max ha sottolineato l’importanza di non farsi influenzare troppo dalle persone reali per evitare pressioni eccessive.
Gianluca ha rivelato che la pescheria Ferroni si trova a Ferrara e ha condiviso un dettaglio interessante: suo padre, a 20 anni, era un culturista, il che ha richiesto un allenamento specifico per l’attore che lo interpretava. Samuele ha parlato delle sue esperienze nel settore, descrivendo come abbia vissuto in prima persona le difficoltà del lavoro in pescheria. Cristian ha rivelato di identificarsi con l’anguilla, l’animale a lui assegnato, mentre Gianluca ha adattato la storia per renderla più personale, evidenziando il suo sogno di diventare calciatore, non di suo padre.
Max ha espresso il desiderio di lasciare al pubblico un messaggio aperto, incoraggiando interpretazioni diverse della storia. Andrea Nordi ha condiviso un aneddoto sul primo giorno di riprese, quando un imprevisto ha costretto il team a trovare soluzioni creative per continuare il lavoro. La partecipazione del pubblico è stata attiva, con domande e interazioni che hanno arricchito l’evento.
Senza Fiato si presenta come un cortometraggio che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, frutto di un lavoro collettivo di giovani talenti. La determinazione e l’impegno del team hanno reso possibile la realizzazione di un’opera che non solo intrattiene, ma invita alla riflessione. La storia dei Ferroni si propone come un esempio di come il duro lavoro e la passione possano portare a risultati sorprendenti.