L’attenzione per il futuro delle sale cinematografiche, molte delle quali si trovano a Roma e sono a rischio chiusura o riconversione in centri commerciali, ha raggiunto anche gli Stati Uniti. Registi di fama internazionale come Martin Scorsese, Jane Campion, Wes Anderson e Ari Aster hanno firmato un appello pubblicato sul Corriere della Sera, indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Premier Giorgia Meloni. Questo appello si inserisce nelle riflessioni di Renzo Piano e di molti altri esperti che, nelle ultime settimane, hanno espresso preoccupazione per la situazione.
Martin Scorsese, primo firmatario della lettera, ha sottolineato l’importanza di preservare gli spazi culturali di Roma. “Come evidenzia Renzo Piano, è inaccettabile pensare di trasformare luoghi che potrebbero rinvigorire la cultura della Città Eterna in hotel, centri commerciali e supermercati”, ha affermato. Secondo il regista, tale riconversione non solo rappresenterebbe una perdita per la storia di Roma, ma costituirebbe anche un grave danno al patrimonio culturale da trasmettere alle future generazioni.
Scorsese ha fatto un appello ai colleghi di tutto il mondo, ai direttori di festival e a tutti gli operatori culturali, invitandoli a unirsi per salvare quella che definisce “l’ultima possibilità di redenzione” di una delle città artistiche più significative a livello globale. La lettera è stata scritta non solo per sensibilizzare le autorità italiane, ma anche per mobilitare la comunità internazionale a proteggere gli spazi culturali di Roma.
La crisi delle sale cinematografiche è un fenomeno che ha colpito diverse città nel mondo, ma Roma, con la sua ricca storia cinematografica, sembra essere in una posizione particolarmente vulnerabile. Le sale storiche, un tempo fulcro della vita culturale, si trovano ora a fronteggiare la minaccia di chiusure definitive e di riconversioni in attività commerciali. Questi spazi, che un tempo ospitavano proiezioni e eventi culturali, rischiano di trasformarsi in “cattedrali nel deserto”, come le ha definite Scorsese.
Il regista ha concluso il suo intervento sottolineando l’urgenza di agire. “È nostro dovere trasformare queste strutture abbandonate in veri e propri templi della cultura, in luoghi in grado di nutrire le anime delle generazioni presenti e future”, ha affermato, sollecitando l’intervento delle istituzioni e della società civile per preservare il patrimonio culturale di Roma.
La situazione delle sale cinematografiche a Roma rappresenta un tema cruciale per la cultura italiana e per il futuro della città, richiedendo un intervento tempestivo e deciso da parte delle autorità competenti.