Un team di ricercatori, dopo aver analizzato un meteorite marziano, ha compiuto una delle scoperte più importanti nel settore spaziale.
Marte è senza dubbio uno dei pianeti del Sistema Solare, dopo la nostra Terra, che potrebbe aver ospitato forme di vita microbica per un breve periodo, precisamente tra i 4,5 e i 3 miliardi di anni fa. I due rover della NASA, Curiosity e Perseverance, che in questo momento sono in attività sulla superficie marziana, rispettivamente dal 2012 e dal 2021, si trovano infatti all’interno di due crateri scientificamente interessanti: il cratere Gale e il cratere Jezero.
Si tratta di luoghi appositamente selezionati dagli scienziati della NASA, poiché in passato hanno sicuramente ospitato un lago pieno di acqua liquida e la foce di un antico fiume. Tuttavia, c’è un altro indizio che confermerebbe non solo la formazione di laghi e fiumi su Marte, ma anche una possibile presenza di vita.
Le sorgenti marziane che avrebbero ospitato la vita
Un nuovo studio pubblicato il 22 novembre 2024 su Science Advances, il cui team di ricercatori è guidato da Jack Gillespie dell’University of Lausanne (Svizzera), si è concentrato su un campione di meteorite marziano chiamato “Black Beauty” (o NWA 7034). Quest’ultimo, che fu trovato nel 2011 nel deserto del Sahara, dopo essere stato espulso dalla superficie di Marte tra i 5 e i 10 milioni di anni fa, contiene un minerale molto interessante dal punto di vista scientifico. Si tratta di uno zircone con delle antichissime tracce di acqua, grazie alle quali possiamo dedurre che su Marte ci fosse acqua allo stato liquido già 100 milioni di anni dopo la formazione del pianeta.
Questa straordinaria scoperta potrebbe inoltre aprire le porte ad un’antica vita marziana, che avrebbe prosperato per un breve periodo nei laghi e nei fiumi del pianeta rosso. Sulla Terra, come sappiamo, dove c’è acqua c’è anche la vita, ed è per questo che gli scienziati sperano di trovare la prima traccia di vita extraterrestre proprio su Marte, attraverso i rover inviati sulla superficie marziana. Il minerale intrappolato nel meteorite “Black Beauty”, scoperto nel 2011 nel deserto del Sahara, contiene quindi delle tracce di acqua risalenti a 4,45 miliardi di anni fa, cioè al periodo pre-Noachiano di Marte. Quest’ultimo periodo, che è quello poco conosciuto, va dai 4,5 ai 4,1 miliardi di anni fa; il periodo Noachiano va invece dai 4,1 ai 3,7 miliardi di anni fa.
Secondo le prime analisi, l’antichissimo zircone sarebbe costituito da una quantità insolita di ferro, di sodio e di alluminio, il che suggerirebbe che i fluidi ricchi di acqua, presenti sulla superficie marziana in quel periodo, abbiano lasciato delle tracce sul minerale durante la sua formazione, avvenuta 4,45 miliardi di anni fa.