L’agenzia spaziale cinese (CNSA) sta preparando una delle missioni spaziali più ambiziose di sempre: la Chang’e 7. Ecco qual è l’obiettivo.
La corsa alla Luna ha subìto una forte accelerazione negli ultimi anni, soprattutto quando la Cina ha dichiarato di voler inviare i primi taikonauti (astronauti cinesi) sulla Luna entro il 2033 e di costruire una base lunare in collaborazione con la Russia. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, la Cina sta infatti sviluppando il Long March 9, un razzo superpesante in grado di trasportare in orbita terrestre oltre 150 tonnellate e fino a 53 tonnellate sulla Luna. Si tratta di un innovativo sistema di lancio riutilizzabile, caratterizzato da due stadi e da ben 30 motori YF-215 alimentati da ossigeno liquido e metano liquido
L’obiettivo del governo cinese è quindi quello di inviare una missione con equipaggio sulla superficie lunare nei primi anni 2030, creando un’alternativa al famoso programma Artemis della NASA, che intende far sbarcare il prossimo uomo e la prima donna americana sulla Luna tra il 2026 e il 2028. Nel frattempo, la Cina invierà sulla superficie lunare una delle missioni robotiche più ambiziose della storia dell’esplorazione spaziale: la Chang’e 7.
La prima bandiera sventolante sulla Luna
La missione Chang’e 7, il cui lancio è attualmente previsto nel 2026, includerà un orbiter (una sonda che orbiterà attorno al nostro satellite naturale), un lander, un rover e un piccolo rilevatore volante in grado di muoversi tra i crateri in ombra per cercare tracce di ghiaccio d’acqua. Questi tre veicoli spaziali – secondo le ultime dichiarazioni rilasciate dall’agenzia spaziale cinese (CNSA) – atterreranno al polo sud lunare, proprio dove la NASA intende inviare le sue missioni Artemis con equipaggio. Per la precisione, dovrebbero allunare nelle vicinanze del Cratere Shackleton.
Per quanto riguarda il rover della missione Chang’e 7, il progetto si ispirerà ai precedenti rover Yutu e Yutu 2, atterrati sulla Luna con le missioni Chang’e 3 e Chang’e 4, rispettivamente nel 2013 e nel 2019. In quegli anni, la Cina riuscì infatti a far allunare due veicoli robotici a sei ruote, alimentati a energia solare e pesanti circa 140 kg ciascuno. Gli ingegneri della CNSA, però, hanno rivelato che il rover che atterrerà al polo sud lunare nel 2026 sarà leggermente più grande rispetto ai suoi predecessori. E’ inoltre progettato per trasportare strumenti diversi e per muoversi con più autonomia, grazie ad un software migliorato.
Il rover trasporterà quindi una telecamera panoramica e un radar a penetrazione del suolo, simile a quello di Yutu 2. Sarà anche dotato di un magnetometro e di uno spettrometro Raman. Tuttavia, uno degli strumenti più interessanti sarà un meccanismo in grado di simulare il movimento di una bandiera sventolante, creando un’illusione visiva di interazione con il vento. Ciò sarà possibile grazie a un sofisticato sistema meccanico che simulerà l’effetto del vento, nonostante l’assenza di atmosfera sulla Luna. In altre parole, gli ingegneri cinesi svilupperanno un dispositivo che farà muovere la bandiera in modo artificiale, creando l’impressione che stia sventolando.
Come riusciranno allora a far sventolare la bandiera sulla superficie lunare? Secondo l’agenzia spaziale cinese (CNSA), sarà sufficiente inserire dei fili sottili nella stoffa della bandiera, creando dei piccoli circuiti chiusi. Successivamente, verrà fatta passare nei fili una corrente elettrica alternata. Questa corrente genererà dei campi magnetici che, interagendo tra loro, faranno ondeggiare la bandiera, simulando così l’effetto del vento terrestre.