Esiste un luogo in cui, a causa di alcuni particolari temporali, piovono dal cielo dei chicchi di diamanti di circa 1 cm di diametro.
I diamanti sono, senza dubbio, le pietre più preziose in assoluto, grazie alla loro straordinaria brillantezza e durezza. Si formano nelle profondità della Terra, a temperature e pressioni elevatissime, e sono composti da atomi di carbonio disposti in una struttura cristallina che ne accresce il valore.
Cosa rende i diamanti così preziosi? Innanzitutto, la loro rarità: si tratta di pietre estremamente rare, la cui estrazione richiede tempi lunghissimi e processi complessi. Inoltre, la loro lucentezza unica li rende tra gli oggetti più desiderati al mondo.
Non dobbiamo inoltre sottovalutare la loro durezza: i diamanti sono, infatti, le sostanze naturali più dure conosciute. Oltre all’uso in gioielleria, possiamo ad esempio utilizzarli anche nel settore industriale. Per quanto riguarda la produzione di diamanti, questa avviene principalmente in Russia, Botswana, Canada, Angola e Sudafrica.
Esiste però un luogo, lontano dalla Terra, in cui i diamanti piovono letteralmente dal cielo: sui pianeti Giove e Saturno, a causa di alcuni particolari temporali, si generano circa 1.000 tonnellate di diamanti all’anno.
I temporali che generano diamanti
Secondo alcuni scienziati americani, come Kevin Baines, dell’Università del Wisconsin-Madison e del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, su Saturno e Giove potrebbero piovere diamanti abbastanza grandi da essere indossati dalle attrici di Hollywood. I nuovi studi, in particolare quelli sulle atmosfere dei giganti gassosi, ci rivelano che i temporali che si formano costantemente su questi mondi sono in grado di trasformare il metano in fuligine (carbonio). Quest’ultimo, cadendo verso il basso come un fiocco di neve, si indurisce fino a diventare grafite e, successivamente, diamante. Dopodiché, una volta raggiunto il centro del pianeta, si scioglie nel nucleo caldo del gigante gassoso.
I diamanti più grandi – in base agli studi condotti da Kevin Baines – avrebbero quindi un diametro di circa un centimetro. Ciò significa che potrebbero benissimo essere indossati da un essere umano, magari attraverso delle bellissime collane. Gli scienziati, studiando la chimica dell’atmosfera di Saturno e Giove, sono inoltre abbastanza convinti che su questi mondi piovano circa 1.000 tonnellate di diamanti all’anno.
Il merito sarebbe quindi dei temporali, o meglio, dei fulmini che si generano al loro interno. La scarica elettrica prodotta riuscirebbe infatti a trasformare il gas metano, presente nell’atmosfera dei giganti gassosi, in una sorta di polvere nera: la cosiddetta fuliggine (carbonio). Quest’ultima inizierebbe quindi a precipitare verso il basso e, dopo aver percorso circa 1.600 km, si trasformerebbe in grafite.
Il viaggio continuerebbe poi per altri 6.000 km, fino a quando la grafite diventerebbe così resistente da trasformarsi in diamante. A questo punto, dopo aver percorso circa 36.000 km, le condizioni diventerebbero così estreme, con una pressione e una temperatura altissime, da sciogliere persino una delle pietre più dure conosciute.