Sabù Alaimo ha pubblicato il nuovo singolo ‘Diciott’anni‘, che si può ascoltare in digitale e in rotazione radiofonica. Il brano rappresenta in pieno la decadenza del nostro tempo, da cui l’artista prende liberamente ispirazione ricordando gli anni più belli (e malinconici) della nostra vita.
Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai scoperto che sarebbe stata la tua strada?
Il mio approccio alla musica inizia perché un mio amico mi chiede di cantare in una band, e di fare delle cover di rock italiano. Ho avuto la prima esperienza con dei concerti, e da lì ho capito che era la mia valvola di sfogo. In un secondo momento, ho iniziato a studiare e ho frequentato una Scuola di musica. Dopo quest’esperienza ho così iniziato a scrivere le mie prime canzoni, e la mia avventura musicale è avvenuta in primis come autore. Poi ho fatto il primo disco quando ero in una band, e da lì è iniziato tutto.
Parliamo del tuo nuovo singolo Diciott’anni: dove nasce l’idea per questo brano?
Diciott’anni nasce da una mia sensazione e suggestione di decadenza relativa al periodo storico che stiamo vivendo. Questa sensazione ha tirato fuori questo testo, che parla degli anni passati ma vuole paragonare tutto ai tempi di oggi. E’ il pretesto per evidenziare questa decadenza che sento io: racconto infatti quello che vivo e sento. E’ stato un modo per focalizzare il mio stato d’animo e trasportarlo sulla musica.
Parlando appunto dei diciotto anni, ossia la maggiore età: cos’ha rappresentato per te quel periodo e qual è il ricordo più bello che conservi dei tuoi diciott’anni?
Questo stato d’animo dei giovani è uno stato d’animo che abbiamo avuto tutti. Non penso che siano stati molto diversi i diciottenni degli anni precedenti. Sono modi di affrontare la vita in maniera diversa, lo stato d’animo del diciottenne è sempre quello. Questa età è caratterizzata soprattutto dalla bellezza dell’essere inquieti, e questo è il croce e delizia dei 18 anni.
La tua canzone parla soprattutto della provincia di Palermo, una provincia che conserva tutt’oggi una certa autenticità. Secondo te, quanto è importante essere autentici nella musica e quanto ha influito la tua città nella costruzione del tuo stile musicale?
Io parlo della provincia siciliana, ma potrebbe essere qualsiasi provincia italiana. La provincia è provincia, la condizione di provincia è relativa a tutti i posti. Questo influisce tantissimo nella mia musica: nel nuovo album prendo ispirazione dai personaggi e dai luoghi di provincia, soprattutto dalla gente che abita questi luoghi. Nelle mie canzoni loro diventano protagonisti per evidenziare che essere una star è fare cose normalissime e cercare di farle al massimo. Secondo me questi personaggi sono coloro che fanno l’Italia.
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Cosa c’è dietro ogni brano? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Mi piacciono tanto i cantautori; tutti gli ascolti che ho fatto nel tempo in qualche modo hanno influenzato la mia musica anche in modo abbastanza naturale senza andare a calcare un artista che mi piace. Lo stile che esce dalla mia penna è semplicemente il mio gusto. Mi piace dire che faccio “canzoni pregne di vita”: sono sempre figlie di stati d’animo personali e di cose che mi succedono realmente.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Il 27 ottobre ci sarà l’uscita del disco, in cui è stato inserito anche questo singolo. Cercherò poi di suonare il più possibile dal vivo.