Roma: fondi immobiliari puntano a rilevare le sale cinematografiche

Con un investimento di 42 milioni di euro, un consorzio di fondi immobiliari ha recentemente acquisito otto sale cinematografiche a Roma. Questo pacchetto è stato ottenuto in seguito all’approvazione di una proposta di legge da parte della Giunta Rocca, che ora attende l’esame del Consiglio regionale. La normativa prevede che le sale chiuse possano essere demolite o trasformate in grandi centri commerciali, garantendo così un ritorno economico per gli investitori.

La crisi delle sale cinematografiche a roma

Negli ultimi decenni, il numero delle sale cinematografiche nella capitale ha subito un drastico calo. Delle circa 200 sale attive negli anni ’60, oggi ne rimangono solo 41. Negli ultimi dieci anni, più di 100 sale hanno chiuso i battenti, molte delle quali sono state riconvertite in piscine, sale giochi o supermercati. Un esempio emblematico è il cinema Etoile, situato in piazza San Lorenzo in Lucina, progettato da Marcello Piacentini e chiuso nel 1991. Nel 2011, al suo posto, è stata inaugurata la Maison Roma Etoile di Louis Vuitton, che ha mantenuto una piccola sala di 19 posti per la proiezione di cortometraggi.

Altre sale storiche hanno subito la stessa sorte: il Cola di Rienzo è diventato una sala Bingo, mentre il Garden di viale Trastevere, il Superga di Ostia, l’Espero di Montesacro e il Rouge e Noir vicino a piazza Fiume sono state riconvertite in altre attività. La situazione è stata aggravata da normative comunali che, nel corso degli anni, hanno consentito l’uso di spazi precedentemente dedicati al cinema per attività commerciali, portando alla chiusura di molte sale.

Il futuro delle sale dismesse

Attualmente, molte sale cinematografiche a Roma rimangono chiuse e trascurate. Tra queste, il cinema Airone, progettato da Adalberto Libera, è un esempio di come l’abbandono possa minacciare la conservazione del patrimonio architettonico. Nonostante le promesse di recupero fatte nel 2011, l’edificio è ancora in uno stato di degrado. Anche il cinema Apollo di via Giolitti è stato inutilizzato per vent’anni, nonostante i fondi stanziati dal Comune per il recupero.

Il Cinema Rialto in via IV Novembre, chiuso nel 1998, ha visto il suo foyer trasformato in caffè, mentre l’auditorium è diventato un deposito. La situazione di queste sale rappresenta un triste capitolo della storia cinematografica della città, con edifici storici che rischiano di essere dimenticati.

Nuovi investimenti e opportunità

Nonostante il panorama desolante, alcuni investitori hanno colto l’opportunità di acquisire queste sale. Il raggruppamento di Colfiers Global Investors SGR e WRM Asset Management Lux ha ottenuto il lotto di sale cinematografiche messo all’asta dal Tribunale fallimentare di Roma, comprendente nove sale e due società. I beni appartenevano a Eleven Finance Srl, che ha affrontato difficoltà economiche e ha dichiarato bancarotta. L’acquisto include sale ancora funzionanti come Adriano, Atlantic e Ambassade, oltre a cinque chiuse da tempo.

La legge proposta dalla Giunta Rocca mira a modificare significativamente le normative esistenti riguardanti le sale cinematografiche, consentendo ai cinema chiusi da oltre dieci anni di essere demoliti o ristrutturati per diventare centri commerciali. La nuova normativa prevede che le sale attive possano dedicare fino al 50% della loro superficie a spazi commerciali, un cambiamento che ha suscitato preoccupazioni tra associazioni culturali e professionisti del settore.

La discussione su queste proposte è ancora aperta, con diversi attori del panorama culturale che si sono mobilitati per riacquistare e riqualificare le sale cinematografiche, restituendo loro la funzione originaria. La situazione rimane in evoluzione, mentre la città di Roma si trova a un bivio cruciale per il suo patrimonio cinematografico.

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Gianni Losaco