
Riccardo Scamarcio torna sul grande schermo con il film “Muori di lei”, un’opera diretta da Stefano Sardo, che sarà proiettata nelle sale italiane a partire dal 20 marzo 2025. Questa pellicola affronta le intricate dinamiche delle relazioni familiari, con un focus particolare sul rapporto tra padre e figlio. Scamarcio interpreta un uomo in lotta per liberarsi dall’influenza opprimente di una figura paterna dominante. L’attore ha definito il film come un viaggio attraverso le difficoltà di un individuo nel definire la propria identità, evidenziando la tensione tra desiderio di emancipazione e legami familiari.
Un padre indimenticabile
Nell’ambito della promozione del film, Riccardo Scamarcio ha condiviso momenti toccanti riguardanti la sua infanzia e il suo rapporto con il padre. In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha descritto il genitore come un uomo straordinario, capace di offrirgli conforto anche nei momenti più critici, come quando si trovava sul letto di morte. “Mi ha consolato anche in quel momento”, ha rivelato Scamarcio, sottolineando l’impatto che questa figura ha avuto sulla sua vita e sulla sua carriera. Questi ricordi personali hanno influenzato profondamente la sua performance nel film, dove il legame tra padre e figlio gioca un ruolo cruciale nell’evoluzione della trama.
La narrazione di “Muori di lei”
Il film è ambientato a Roma durante il periodo del lockdown, seguendo la vita di Luca, un insegnante di filosofia interpretato da Riccardo Scamarcio. La sua esistenza è caratterizzata da una frustrazione latente, accentuata dall’assenza della moglie Sara, un medico (interpretato da Maria Chiara Giannetta), frequentemente impegnata in ospedale a causa dell’emergenza sanitaria. La solitudine di Luca subisce un cambiamento con l’arrivo della nuova vicina, Amanda (Mariela Garriga), la cui presenza risveglia in lui un desiderio inaspettato. Quella che inizia come una semplice attrazione si trasforma rapidamente in una relazione intensa e tumultuosa, portando Luca a confrontarsi con conseguenze impreviste che metteranno a dura prova la sua stabilità emotiva.
Riflessioni sull’uomo contemporaneo
Scamarcio ha anche offerto una riflessione sulla rappresentazione dell’uomo moderno nel cinema, evidenziando come il suo personaggio in “Muori di lei” rappresenti le tensioni e le vulnerabilità degli uomini di oggi. In un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato: “Io maschio in crisi ma solo al cinema”, sottolineando l’importanza di narrare storie che esplorano le insicurezze maschili. L’attore ha ribadito che il cinema ha il potere di far luce su queste fragilità, contribuendo a una maggiore comprensione di noi stessi. “Muori di lei” si configura quindi come un passo significativo nella carriera di Riccardo Scamarcio, che continua a cimentarsi in ruoli complessi e sfumati, riflettendo anche sulle esperienze personali che hanno plasmato la sua vita e la sua arte.