Reika Kirishima è una delle protagoniste di Drive My Car, il film giapponese che ha recentemente vinto l’Oscar 2022 come Miglior Film Internazionale. La pellicola ha inoltre alle spalle numerosi altri premi e riconoscimenti, ed è riuscita a raggiungere i cuori del pubblico mondiale. L’attrice ha accettato di incontrarci, e ci ha parlato del personaggio di Oto (da lei interpretato), ma anche dei suoi sogni e progetti futuri.
Recitare fa ormai parte di te. Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Ho iniziato la mia carriera a 25 anni. Per qualche anno non ho lavorato affatto, solo lavori part-time e passavo il tempo a fare film indipendenti e a sognare con i miei colleghi attori. In quel periodo, mi sentivo come se soffrissi; non riuscivo a capire davvero cosa fosse la recitazione. Quando ho compiuto 30 anni, ho fatto un’audizione per la parte di un’eroina di un film intitolato “A stranger of Mine” e ho ottenuto la parte. Penso che da quel momento il mio atteggiamento verso la recitazione sia cambiato.
Parliamo del film “Drive my car”. Com’è stato recitare il ruolo di Oto e cosa ti ha lasciato, professionalmente parlando?
Non penso che Oto sia un personaggio eccentrico o speciale. Non dico che sia esattamente come me, ma era necessario che facessimo qualcosa di tradizionale per recitare quel ruolo. Ero consapevole di questo e ho provato a capire Oto a modo mio attraverso i diversi messaggi che il direttore mi ha mandato prima delle riprese. Mi sono molto divertita in questa fase, e mi ha fatto capire ancora una volta come la recitazione sia un processo di profonda e attenta comunicazione con me e con le persone che mi circondano.
Qual è il messaggio principale che il film vuole trasmettere?
È difficile riassumerlo in poche parole, perché credo che riguardi la comunicazione e tanti altri messaggi. La vita è piena di eventi duri, tristi e incomprensibili ed avvengono senza alcun avviso. In ogni caso, quando accettiamo quello che ci accade, possiamo diventare più forti grazie alla speranza. Credo che il messaggio principale di questo film sia proprio la speranza e il supporto.
“Drive my car” ha vinto diversi riconoscimenti come la Palma d’Oro al Festival di Vannes e ai Golden Globe. Ora ha ricevuto quattro nomination agli Oscar 2022 e un Oscar come Miglior Film Straniero: ti aspettavi questo successo?
Non avrei mai immaginato che avremmo ricevuto così tanti premi e nomination, ma quando ho letto la sceneggiatura l’ho trovata davvero meravigliosa. Quando ho visto il film completo, sono rimasta senza parole, completamente scioccata: è stata un’emozione mai provata finora. Avevo grandi aspettative sul fatto che questo film avrebbe raggiunto tante persone.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Ci puoi anticipare qualcosa sui tuoi prossimi lavori?
Sto girando un drama TV e continuerò a partecipare a diverse produzioni di genere diverso. Farò del mio meglio nel fare il mio lavoro.
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Da alcuni anni ormai, il cinema giapponese sta conquistando gli italiani. Come definiresti il mondo del cinema nel tuo Paese?
Nonostante il budget di questi film siano piccoli se confrontati con il resto del mondo, il Giappone ha la sua tradizione nel raccontare i film e una cultura in cui sia lo staff che gli attori sono immersi mentre svolgono il loro lavoro. Credo che il Giappone continuerà a produrre film con un piccolo budget ma film universali, che trascendono i confini nazionali.
Intervista a cura di Stefania Meneghella