
Il disegnatore di fumetti Emanuele Barison, originario di Pordenone, ha recentemente collaborato al film francese Reflection on a dead diamond, diretto dai registi Bruno Forzani e Hélène Cattet. Questa pellicola, presentata in concorso al Berlinale Film Festival nel 2025, segna il ritorno sul grande schermo dell’iconico attore Fabio Testi, noto per i suoi ruoli nei film degli anni ’60 e ’70. Il film racconta la storia di un anziano agente segreto, interpretato da Testi, che vive in un lussuoso hotel sulla Costa Azzurra, fino a quando il suo passato non riemerge.
Il progetto cinematografico e il suo contesto
Il film di Forzani e Cattet è un chiaro omaggio al cinema di genere degli anni ’60, richiamando le opere di registi come Mario Bava, Lucio Fulci e Dario Argento, e facendo riferimento anche al fumetto Diabolik. La produzione ha ricevuto supporto dalla Veneto Film Commission attraverso il Fondo Location Scouting, attivato nel gennaio del 2023. Inizialmente, si era pensato di girare alcune scene nel Veronese, ma alla fine la scelta è ricaduta sulla Liguria. Barison, noto per i suoi lavori su Diabolik, Tex e Zagor, è stato coinvolto nel progetto grazie alla sua esperienza nel mercato francese.
La collaborazione con i registi
Barison ha rivelato che il suo incontro con i registi è avvenuto nel 2021, in un Autogrill a Verona, dove si sono trovati per discutere del progetto. Nonostante inizialmente pensasse che l’incontro fosse legato a un fumetto, ha scoperto che i registi avevano una visione cinematografica molto chiara. “Ho lavorato per oltre dieci anni nel mercato francese e nel 2021 i due registi, che conoscevano il mio lavoro, mi hanno contattato per questo progetto”, ha spiegato Barison. La comunicazione con i registi è avvenuta principalmente via email, poiché non utilizzano il telefono. Barison ha sottolineato la loro raffinata dimensione visiva, pur provenendo da un background di film horror.
Il ruolo di Fabio Testi e l’impatto del film
Fabio Testi è descritto da Barison come un elemento cruciale del film. “È uno Sean Connery dei poveri, perfetto per il ruolo”, ha affermato. L’artista ha trovato l’atmosfera del set straordinaria e ha sentito che il film fosse un omaggio al suo lavoro. Per diversi mesi, ha inviato inquadrature e fumetti ai registi, realizzando disegni che si integrano perfettamente con il contesto del film. “Nel teaser preparato per Berlino l’ispirazione a Diabolik è indubbia”, ha aggiunto, evidenziando anche l’influenza di registi come Russ Meyer.
Riflessioni sul cinema e il confronto con altri adattamenti
Barison ha anche commentato l’adattamento di Diabolik realizzato dai Manetti Bros, esprimendo il suo disappunto per il casting e per come il personaggio principale fosse rappresentato. “Un film è fatto per il 70% dal casting”, ha detto, criticando la scelta di non consultare i disegnatori. Ha sottolineato che in produzioni come quelle della Marvel, la presenza di disegnatori come art director fa la differenza. Ha citato anche esempi positivi di adattamenti cinematografici, come Dellamorte Dellamore, ispirato a Dylan Dog, per il quale fu scelto l’attore Rupert Everett, ritenuto perfetto per il ruolo.