Psiker ritorna sulla scena musicale con il singolo CTRL ALT CANC (ADA Music Italy), un brano che vede la collaborazione del cantautore milanese con il rapper Vega. La canzone racconta l’importanza del guardarsi allo specchio e, dinnanzi alle proprie scelte sbagliate e ai propri insuccessi, avere il coraggio di resettare tutto: non tornare indietro, ma semplicemente ripartire da zero.
Prodotto dallo stesso Psiker con Whizy (producer napoletano che ha collaborato con vari artisti come Clementino e Nicola Siciliano) e masterizzato dal producer Logos, il brano è un omaggio a sé stessi e alla propria rinascita. L’artista ha così deciso di incontrarci e ci ha parlato del suo mondo musicale e dei suoi innumerevoli sogni.
Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?
A 17 anni ho scritto il mio primo singolo. Ho capito che sarebbe stata la mia strada, perché ascoltavo tantissime canzoni, era appassionato e collezionavo dischi. Ad un certo punto, mi sono però conto che non mi bastava ascoltare la musica per gli altri, ma volevo provare a farla anche io. Mi sono così ispirato ai big degli anni ’80 e ’90, ho acquistato la mia prima tastiera e da lì ho iniziato questo percorso.
Come mai hai deciso di utilizzare l’alter ego Psiker: dove nasce l’idea?
L’idea è nata nel 2001, perché ho sentito l’esigenza di separare la mia vita e carriera professionale dalla mia passione per la musica. In questa maniera, ho potuto così scindere le due cose.
Parliamo del tuo nuovo singolo Ctrl Alt Canc: è un titolo sicuramente molto originale. Cosa ti ha ispirato quando hai deciso di utilizzare questa combinazione di tasti nel brano?
Uso spesso le metafore nelle canzoni, mi aiuta a esprimere concetti più visivamente. Stavolta ho così inserito la funzione della tastiera che resetta il pc quando non si sa più cosa fare. Ho scritto questo brano in pieno lockdown, un periodo in cui sentivo l’esigenza di resettare tutto. Il messaggio non è cancellare il vissuto: come possiamo sentire spesso, dagli errori si impara. Il messaggio è soprattutto il sentire la necessità di ricaricare le batterie: abbiamo vissuto sicuramente un momento sconosciuto e difficile, e a un po’ tutti è venuta la voglia di resettare la propria vita.
Nella canzone parli appunto della necessità di resettare tutto dopo aver fatto alcune scelte sbagliate. Cosa consiglieresti a chi si ritrova in questa situazione? Secondo te, qual è il modo migliore per cancellare ogni cosa e ripartire da zero?
Mi sentirei di dire alle persone di avere un approccio ottimistico della vita, ma quello lo si sente dentro naturalmente. Vorrei però consigliare di cercare di non perdere la speranza nelle varie cose, la speranza che una passione possa trasformarsi in qualcosa di concreto. Perseverare e avere pazienza, nonostante questo sia sempre più difficile per le generazioni attuali. Di professione, sono un responsabile di risorse umane e sono sempre in contatto con la gente e con i giovani. Mi rendo infatti sempre più conto del fatto che la velocità sia sempre più frequente.
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Per il brano hai collaborato con il rapper Vega. Com’è nata la vostra collaborazione e cosa ti ha insegnato lui più di tutto?
L’ho invitato a partecipare a una mia canzone, lo conosco da tanti anni. Sono sempre stato un suo mentore e gli dico sempre che “lui ha la metà della mie età”. Quando ha remixato il pezzo aveva 18 anni: c’è stato un bellissimo scambio, la cosa più importante che mi ha dato è stata l’apertura mentale nei confronti della musica e della generazione di oggi. Inizialmente non volevo approcciarmi a nuovi generi musicali, come ad esempio la trap ma, ascoltando alcuni artisti, ho capito quanti talenti ci siano nell’underground, meno visibili ma con un grande seguito sui social. Vega mi ha senz’altro ringiovanito, e grazie a lui sono andato a riprendere il mio modo di scrivere di 20 anni fa: mi ha insegnato anche la voglia di rimettermi un po’ in discussione. Non voglio fare lo stesso errore che hanno fatto i nostri nonni, quando dicevano che la musica ai loro tempi era più bella. Anche io sono molto legato agli artisti che seguivo, ma dobbiamo anche saper accettare che le cose sono cambiate. Mi piacerebbe abbracciare quest’idea.
Ci sono futuri progetti in corso? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho scritto tante canzoni durante il lockdown, legati da uno stesso filone logico. Mi piacerebbe realizzare un disco, ma non subito. Questo brano sta portando una ventata di freschezza nella musica. Mi piacerebbe pubblicare un video per questa canzone, e vorrei sicuramente pubblicare un disco e altri singoli.
Intervista a cura di Stefania Meneghella