Piero Armenti è diventato, nel corso del tempo, un vero punto di riferimento per coloro che sognano di volare in alto.
Lui è un uomo che ce l’ha fatta e che è riuscito a realizzare concretamente il grande sogno americano. Partito dall’Italia con le valigie piene di sogni, è infatti arrivato nella Grande Mela e ha saputo costruire una realtà che è ancora oggi una delle più importanti per gli italiani all’estero. La sua agenzia turistica Il Mio Viaggio a New York è così adesso diventata un docureality, mandato in onda in questi giorni su Mediaset Infinity e che racconta le storie di alcuni italiani che vivono la proprio quotidianità nella città newyorchese.
L’imprenditore si è intanto raccontato ai microfoni di Kosmo Magazine, svelando anche qualche aneddoto sulle sue esperienze nella città che ha saputo sin dall’inizio far sognare milioni di persone in tutto il mondo.
New York: la Terra delle grandi opportunità. La Grande Mela ti ha dato sicuramente tantissimo in questi anni, ma qual è il primo aggettivo che ti viene in mente pensando a New York?
E’ una città ottimista. Credo che una delle caratteristiche più importanti sia proprio la capacità di contagiare chiunque arrivi e di dare ad ognuno ottimismo ed entusiasmo. E’ questo l’elemento di New York.
Ricordi il primo giorno in cui hai messo piede su quelle strade? Qual era il tuo sogno?
Sono arrivato a New York un po’ deluso dall’Italia e dalle poche occasioni di lavoro che avevo avuto dopo il mio dottorato. Mi ero ripromesso di fare qualcosa di importante, e così è successo. Mi sono sempre tenuto in sintonia con le persone e sono riuscito a creare una mia realtà.
Il tuo arrivo e la tua permanenza a New York ti ha portato alla creazione di un tuo business. Come nasce l’attività che svolgi orami da anni?
Mi definisco urban explorer perché cerco di esplorare la Metropoli. Sui social la gente mi chiedeva consigli su New York, e lì ho capito che ci sarebbe stata la possibilità di trasformare tutto in un’agenzia turistica. Sono ormai trascorsi dieci anni da quel momento e sono più che felice.
In Italia, la Grande Mela è vista sempre come la città più bella del mondo. Quali sono però gli aspetti negativi di New York?
C’è un unico aspetto negativo: è una città estremamente cara. Ogni cosa è costosa e questo implica che, per vivere a New York, bisogna lavorare. C’è gente che fa due o tre lavori, ma va bene così perché il lavoro si trova. Io dico sempre che chi vuole trasferirsi nella Grande Mela deve essere forte e soprattutto determinato.
Il Mio Viaggio a New York è diventato un docureality, ambientato proprio nella città americana, e che viene trasmesso su Mediaset Infinity. Com’è stato vivere questa esperienza?
L’idea è stata degli autori Mattia Tamburo, Marina Loi e Flavia Triggiani. Sono stati loro a propormi questa idea, che io ho accettato con molto piacere. E’ stata una settimana pazzesca, quella delle riprese, e ci siamo divertiti moltissimo.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
Mi manca molto la Costiera Amalfitana in estate ma, nei restanti 10 mesi, penso che New York sia la migliore città in cui vivere.
Futuri progetti?
Ci sarà sicuramente un corso di formazione a Napoli: questo è il progetto più concreto per il momento.