Ci capita spesso di guardare indietro e di vedere – forte e chiaro – i cambiamenti che hanno rivoluzionato il nostro mondo. Ce ne sono stati vari, e ognuna di questi ha rivoluzionato anche noi stessi. Nel corso del tempo, abbiamo attraversato scoperte, visto persone evolversi, visto nascere tecnologie che ci hanno reso la vita diversa. Abbiamo visto tanto, nel corso del tempo, e abbiamo visto persino nascere e morire idee che – sin dall’inizio – si sono rivelate rivoluzionarie. Idee che ci hanno – in un certo senso – cambiato l’esistenza.
Tutto quello che abbiamo costruito sino ad oggi, è avvenuto grazie all’influenza – e spesso all’insegnamento – di tanti grandi personaggi che, con la loro forza e caparbietà, hanno saputo spronare le nostre volontà e modificare quel corso del tempo a cui eravamo stati abituati prima di allora. Persone che, con il loro sapere e la loro cultura, sono entrati nella nostra mente e ce l’hanno plasmata.
Non riflettiamo molto su questo, e spesso nemmeno ce ne accorgiamo: ieri è però accaduto qualcosa, e tutta Italia si è stretta intorno e – tenendosi per mano – ha compreso l’importanza di tutto. Piero Angela è scomparso all’età di 93 anni dopo aver vissuto una vita lunga, soddisfacente e piena di emozioni. Lo ha fatto nello stesso modo in cui è entrato nelle nostre vite: in punta di piedi. E lo ha fatto non smentendo – nemmeno per un secondo – tutto quello che si era detto su di lui e tutti i valori che lui stesso aveva costruito: prima di morire e di sparire per sempre da questa Terra, aveva scritto alcune commoventi parole da dedicare a tutti coloro che lo avevano seguito. O meglio, che avevano seguito i suoi insegnamenti, ed era questa – per lui – la cosa più importante.
Piero Angela è stato – per tutti noi e per tutte le generazioni che lo hanno incontrato – un padre, un nonno, un amico a cui affidarsi, un Maestro, tutto quello che spesso si cerca nell’altro. Sempre in punta di piedi, ci ha riempito la testa di nozioni e principi: camminando lentamente tra i nostri neuroni, diventando creatore di pensieri, costruendo l’Italia su un castello fatto di saperi. Ma non è tutto: ha fatto molto di più, e lo ha fatto soprattutto per i giovani che – all’epoca bambini – hanno vissuto la propria vita seguendo i suoi principi.
In un Paese fatto spesso di ipocrisie, indifferenze, ignoranze, in un Paese in cui si preferisce parlare piuttosto che leggere, o gridare anziché ascoltare, in un Paese difficile come il nostro, Piero Angela ha aperto le porte su un mondo nuovo. Ci ha accompagnati e – mano nella mano – ci ha consigliato di affacciarci e di guardare la bellezza della Terra. Ci ha insegnato il mistero, ma anche la verità che si cela dietro ad esso. Ci ha portato alla consapevolezza – sempre più remota – che solo la cultura salverà il Mondo. Solo la scienza, l’arte, la letteratura, la scoperta, la curiosità, la bellezza che si nasconde ogni nostro pensiero.
Con lui, è andata via una parte importante di Italia ma è restata una parte altrettanto importante: è rimasta la voglia di farcela, di investire nelle nuove idee, di restituire – a chi l’ha persa – quella fetta di cultura mancante. E’ rimasta la voglia di rivalsa, di informazione, di scrittura. E’ rimasto tutto quello che ci ha trasmesso. Sono rimaste soprattutto le nostre menti piene di tutto, piene del suo ricordo e delle sue indimenticabili lezioni. Ci capita spesso di guardare indietro e di vedere – ancora una volta – i cambiamenti che hanno rivoluzionato il mondo. Da ieri, si è aggiunto un altro volto a tutti i grandi del passato che sono stati – uno dopo l’altro – i veri fruitori della nostra cultura.
Piero Angela ha aperto le porte su un nuovo mondo, e noi siamo stati semplici cittadini di quella comunità che lui ha costruito in tutti questi anni. Semplici, come le sue parole. Semplice, come il modo in cui è andato via. Semplice, come tutto quello che ha creato. E come tutto quello che – di lui – non sparirà mai.
A cura di Stefania Meneghella