Quando le parole sono vuote e il mondo non ha più il coraggio di ascoltarle, bisogna solo guardarle negli occhi.
Ascoltare il mondo che cambia, che lotta; ascoltare noi che restiamo lì, indifesi e non facciamo nulla. Allora tremiamo e amiamo, anche se non vorremmo, soprattutto quando l’amore resta il motivo che porta a distruzioni di corpi e di anime. Vorremmo ascoltare voci che urlano, anime che gridano, cuori che piangono. Non vorremmo ascoltare pugni che lottano, armi che uccidono, corpi che tremano. Eppure siamo qui, mentre cerchiamo disperatamente qualcuno che ci tendi la mano e che ci faccia riscoprire un nuovo mondo. Un mondo fatto di mondo, fatto di quella parte di mondo che sogna, che spera, quella parte di mondo che ama.
Intanto vorremmo ascoltare le nostre speranze e i nostri sogni. Per questo cerchiamo di diventare erba, rincorrendo la libertà che tanto avremmo voluto ascoltare. Una libertà fatta di sorrisi, di carezze che cercano persone e non di persone che cercano carezze.
La vita è fatta di sogni, eppure i sogni non sono ancora fatti di vita
Accade proprio mentre siamo distesi a cercare sogni, accade proprio mentre rincorriamo piccoli tasselli di libertà. Accade. Accade che qualcuno arriva davvero ma, anziché tenderci la mano, ci tende l’inferno. E noi siamo lì, distesi, mentre tutti i nostri sogni scorrono velocemente dinnanzi alla mente, mentre tutta la nostra vita diviene l’unico luogo da raggiungere per rincorrere la libertà. Improvvisamente, ci solleviamo dall’erba impregnata di anima e iniziamo a correre. Iniziamo a correre mentre il mondo ci ruota attorno e noi cerchiamo silenzio, mentre pugni piovono dal cielo e noi cerchiamo carezze.
Eppure avevamo avvertito il mondo di quanti rischi avremmo potuto correre se solo le avessimo lasciate andare, le nostre speranze, se solo avessimo smesso di credere nei nostri sogni, se solo avessimo reagito con indifferenza. Ma il mondo era restato impassibile, immobile, credendo importante ciò che invece era urgente, credendo Terra ciò che invece era Umanità. Il mondo era così. Il mondo sbagliava, continuamente. Il mondo capisce solo quando il volto che ci rincorre, ci nega la libertà che tanto abbiamo rincorso. Il mondo capisce solo quando il volto che ci rincorre, ci nega la carezza che tanto abbiamo cercato. Il mondo ha capito.
Forse sarà felice, il mondo.. sarà felice di poter apparire come vendicatore, come portatore di pugni. Sarà felice per un po’, e forse capirà per un po’. Sarà felice fin quando non capirà che le parole saranno restate vuote: vuote e senza speranze. Continueremo a correre, e a farci incasellare, e a farci odiare. Continueremo ad odiare, e a violentare, e a distruggere. Distruggeremo ancora… ancora… ancora uccideremo, ancora soffriremo.
E così.. ci ritroviamo in una strada mentre le parole diventano vuote, mentre le parole volano via con il vento. Sono le parole dell’umanità, sono le parole che il mondo non ha ancora il coraggio di capire. Forse non le capirà mai, forse non le ascolterà mai.. ma l’umanità urla. L’umanità urla più dell’inferno che rincorre persone credendo di essere potente, credendo di essere Dio. Nessuno ha capito, nessuno tranne quelle umanità innocenti che tentano ogni giorno di urlare sentimenti e pensieri, senza essere ascoltate. Le loro parole sono così colme, sono così vive. Le loro parole le ascoltano solo quando sono accompagnate da pugni, da dita puntate, da armi che incutono terrore. Così le parole diventano terrore, e diviene terrore anche ascoltarle. Diviene terrore anche parlare.
Ma la vita non è terrore, non deve esserlo.. la vita è semplicemente amore. E l’amore resta ancora oggi l’unico modo per sconfiggere l’inferno. L’unica corsa in cui dobbiamo credere è proprio quella che compie l’amore per rincorrere l’inferno: rincorrerlo e schiacciarlo. Ma schiacciarlo con le parole, perché solo così le parole diverrebbero così colme di sentimenti, così colme di vite che sorgono anziché morire. Solo così l’amore diverrebbe, solo così l’amore sarebbe.
Solo così il mondo sarebbe ascoltare. Ascoltare speranze, sogni. Addormentarsi su prati verdi e cercare di divenire erba, rincorrendo la libertà: una libertà fatta di sorrisi, fatta di carezze che cercano persone; restare distesi e sognare Paradisi, sognare luoghi sperati. Solo così il mondo sarebbe amore e, seppur continuiamo a negarlo ogni giorno, seppur continuiamo a rincorrere inferni tassellandoli di pugni, seppur fingiamo di non capire, l’amore resta oggi l’unico sentimento che sarà sempre in grado di tenerci uniti; perché solo restando uniti, il mondo potrebbe capire che importante non è rincorrere l’inferno, ma rincorrere l’Umanità. A chi sogna, a chi spera, a chi crede, e soprattutto a chi, nonostante tutto, ha ancora il coraggio di amare.