Robbie Williams apparirà presto sul grande schermo in una versione inedita, ma ecco perché il suo film sarà molto diverso.
Quando parliamo di lui, parliamo di uno dei cantanti più amati e più in voga degli ultimi decenni. Del resto, il suo modo di cantare e quella voce inimitabile hanno fatto sì che lui entrasse pian piano nelle case di milioni di persone e le facesse divertire, ridere, a tratti piangere. Una musica diversa, originale, speciale, quella dell’artista, e con cui ha saputo negli anni distinguersi proprio per la sua unicità.
Per questo, non era così scontato portare al cinema un film sulla sua vita: perché raccontare sullo schermo il suo modo di raccontare l’esistenza è sempre stato abbastanza complicato. E per questo si è deciso di farlo in un modo del tutto differente, che rispecchia appieno quella musica e quella bellezza in cui il cantante ha sempre creduto.
Arriva il film su Robbie Williams ma sarà molto diverso
Negli ultimi anni c’è stato un polverone sui film autobiografici dei più grandi artisti mondiali. Ne abbiamo visti di ogni, e ad ogni pellicola abbiamo potuto leggere appieno la loro storia, assaporarne le gioie e assistere ai sacrifici vissuti prima che il successo comparisse alla loro porta e dicesse loro “Sono arrivato anche per te!“. Nel guardare il trailer del nuovo film sulla vita di Robbie Williams – intitolato Better Man e che uscirà nelle sale cinematografiche il 1 gennaio 2025 – si è scoperto ancora una volta un lato ironico che ha in realtà sempre contraddistinto il cantante, ma non solo.
Il suo modo di approcciarsi al pubblico è sempre stato un mero tentativo di diventare quello che non si è mai sentito. Robbie Williams appare come una scimmia, un animale in cui lui si è sempre identificato e a cui ha forse sempre aspirato. Nonostante non sia stato spiegato alla perfezione cosa abbia voluto dire il film con questo simbolismo, possiamo senz’altro immaginare che Robbie Williams – visto da tutti come uno dei cantanti più forti del pianeta – ha spesso voluto ritornare lì dove tutto ha avuto inizio, alle origini dell’umanità e al modo elementare – ma comunque originale – di vivere le cose.
Diretto da Michael Gracey, la pellicola racconta infatti in modo unico il punto di vista dell’artista, seguendo il suo viaggio dall’infanzia all’essere il membro più giovane di una delle boyband più famose di sempre, i Take That. Lo stesso regista ha quindi spiegato che, nel preparare il film, Robbie si era più volte riferito a sé stesso come a una scimmia, dicendo più volte cose del tipo: “Sto ballando come una scimmia“. Gracey ha così pensato di rappresentarlo nello stesso modo in cui si vede lui, portando sul grande schermo non più il punto di vista dello spettatore, bensì quello del protagonista.