Antonio Scurati è tornato in libreria con il nuovo libro dedicato a Mussolini, ma ecco un retroscena sulla creazione di questa saga.
Quando si parla di Scurati si parla sicuramente di uno dei giornalisti più d’impatto dei nostri tempi. Alle spalle ha una carriera lunghissima e fatta di esperienze ma soprattutto di tante parole, scritte e recitate. Docente dell’Università IULM ed editorialista di Repubblica, ha infatti vinto i principali premi letterari italiani ed è tradotto in tutto il mondo. Il primo esordio è avvenuto nel 2002 e da allora non ha più spesso di stupire il grande pubblico, arrivando anche a vincere il Premio Strega nel 2019 per il suo primo libro dedicato alla vita di Benito Mussolini.
In questi giorni è tornato nelle librerie con M. L’ora del destino, un racconto intimo sul Duce che è stavolta ambientato nel 1940. Ecco perché ha deciso di parlare proprio di lui.
Antonio Scurati e il racconto su Mussolini: cosa c’è dietro
Sugli scaffali delle librerie è arrivato da pochissimo M. L’ora del Destino, che riprende la vita di Benito Mussolini e l’ambienta nel 1940, quando Italo Balbao – condottiero della Milizia, il maresciallo dell’aria celebre in tutto il mondo – viene abbattuto in volo da fuoco amico. Il Duce è intanto ancora convinto di poter bilanciare in Europa le brame conquistatrici di Hitler “ma in realtà pronto a scodinzolare al fianco della tigre tedesca come un patetico sciacallo“.
In molti si stanno chiedendo come mai Scurati abbia deciso di raccontare proprio di Benito Mussolini e cosa l’abbia portato a iniziare questa saga. La risposta la si può ascoltare sul canale Youtube ufficiale di Bompiani, la casa editrice che ha editato i libri del giornalista. “Io quando ero ragazzo, quando sognavo di diventare scrittore“, ha infatti esordito lui, “sognavo di scrivere un romanzo non sui fascisti, ma sugli antifascisti e sui partigiani, sugli eroi della resistenza che sono stati per me un mito fondativo e formativo“. Ha così, anni dopo, iniziato a lavorare al romanzo Il tempo migliore della nostra vita, che racconta la vera storia di un grande antifascista chiamato Leone Ginzburg.
Scurati ha così raccontato che, proprio in quel periodo, gli capitò uno di quei filmati che ritraggono Mussolini che parla dal balcone di Palazzo Venezia. “Fui preso da una sorta di brivido“, ha continuato l’autore, “perché mi dissi che quel personaggio non l’aveva mai raccontato nessuno. Sapevo bene che esistevano diverse biblioteche con ricerche sulla sua vita, ma mi parve di notare che non si era mai scritto nessun romanzo sulla vita di Mussolini. Mi dissi di cercare nella conoscenza romanzesca e nella verità letteraria un rinnovamento della consapevolezza e del sentimento antifascista e democratico che fu dei nostri padri e dei nostri nonni“. Nacque così la saga che noi tutti conosciamo oggi, e che ha ottenuto un successo incredibile.