La legge di bilancio in fase di approvazione dal Parlamento introduce modifiche alla normativa sulle pensioni, in particolare riguardo all’accesso alla pensione anticipata.
Questa riforma si rivolge in modo specifico ai lavoratori definiti “contributivi puri”, ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi al sistema previdenziale dopo il 1° gennaio 1996. Ma cosa significa realmente questa nuova normativa e quali sono le implicazioni per i lavoratori italiani?
La riforma delle pensioni del 2025 introduce cambiamenti significativi e complessi, che meritano un’attenta analisi da parte di tutti i lavoratori italiani. Con l’aumento dei requisiti di contribuzione e la modifica delle soglie di accesso, è essenziale che ciascuno comprenda le implicazioni di queste nuove disposizioni per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale.
Chi sono i “contributivi puri”?
I lavoratori “contributivi puri” sono quelli che non hanno un mix di contributi retributivi e contributivi, ma possiedono esclusivamente contributi versati secondo il sistema contributivo. Questo significa che il calcolo della loro pensione avviene esclusivamente sulla base dei contributi effettivamente versati, senza alcuna integrazione derivante da un sistema pensionistico precedente. Inoltre, anche i lavoratori che hanno versato contributi prima del 1996, ma che sono stati calcolati con il sistema contributivo, possono accedere alla pensione anticipata.
Le nuove disposizioni riguardanti la pensione anticipata apportano cambiamenti in due direzioni principali:
- Semplificazione dell’accesso: Ora è possibile includere la rendita garantita da un fondo pensione nel calcolo della soglia minima necessaria per andare in pensione anticipatamente.
- Inasprimento dei requisiti di contribuzione: È richiesto un minimo di 25 anni di contributi per accedere alla pensione anticipata, con la prospettiva di un ulteriore incremento a 30 anni nel 2030.
La pensione anticipata contributiva consente ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro a partire dai 64 anni di età, a condizione di soddisfare due requisiti fondamentali:
- Requisito anagrafico: Il richiedente deve avere almeno 64 anni.
- Requisito economico: È necessario raggiungere un importo pensionistico minimo.
Fino ad oggi, la soglia per la pensione anticipata era fissata a 2,8 volte l’assegno sociale, corrispondente a circa 1.500 euro. Tuttavia, con l’adeguamento operato dal governo Meloni, questa soglia è stata aumentata a 3 volte l’assegno sociale, e ulteriormente a 3,2 volte a partire dal 2030. Ciò significa che, per il 2025, sarà necessario un importo mensile di almeno 1.616,07 euro per accedere alla pensione anticipata.
Soglie differenziate per le lavoratrici
Un aspetto importante della riforma riguarda le lavoratrici con figli, per le quali le soglie di accesso sono leggermente ridotte. In particolare:
- Per le madri con un solo figlio, la soglia è fissata a 2,8 volte l’assegno sociale.
- Per le madri con due o più figli, la soglia scende a 2,6 volte.
Questo aggiustamento ha l’obiettivo di riconoscere le difficoltà economiche legate alla maternità e di incentivare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro.