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Oggi è con noi Paola Lucrezia Anzelmo, volto diventato noto per aver pubblicizzato marchi importanti della gioielleria italiana ed estera, e per essere apparsa in tv . Due occhi, i suoi, che comunicano più di mille parole, un linguaggio corporale così profondo da trasmettere numerose sensazioni a chi guarda i suoi scatti, rendendosi conto che oltre quel volto e quello scatto si può scavare più a fondo. Tutte le parole che non sono dette sono intrinseche nella fotografia, come un racconto che non ha bisogno di spiegazioni. Paola ci racconta meglio in questa intervista il suo concetto di bellezza, e il mondo della moda e della recitazione e tutto ciò che custodisce nel cuore, quei sogni che vorrebbe realizzare.
Lascio a lei la parola, con l’augurio più grande di proseguire in questo suo meraviglioso percorso.
D: Come si descriverebbe Paola Lucrezia Anzelmo al di fuori del contesto lavorativo?
R: Sono molto creativa; amo guardare le vetrine dei negozi non tanto per acquistare oggetti, ma per “rubare” idee e spunti e poi rielaborarli e magari cercare di creare qualcosa di mio. Ho sempre il cellulare con me con il quale mi piace scattare foto ad oggetti, come è successo una volta con una scatola colorata che cercavo di fotografare da tutte le angolazioni. Ho tanti interessi e una grande passione per la natura e gli animali; per esempio da poco allevo girini, già mi sono documentata su cosa mangiano e come allevarli al meglio in modo che ad estate inoltrata, se tutto andrà bene, potrò avere il piacere di ospitare nello stagno del mio giardino delle rane che , insieme alle ninfee rosa che ho comprato l ‘anno scorso, daranno vita ad un giardino “speciale” , pieno dei fiori che ho seminato, di tanti uccellini, tanti colori e tanti animali simpatici per rendere più “vivo” il mio giardino. Il gracidare delle rane nelle sere estive è un suono strano, ma lo trovo anche piacevole, caratterizza molto l ‘estate insieme al the fresco, la mia bevanda preferita.
D: Come nasce la passione per ciò che riguarda la bellezza e in seguito anche la recitazione?
R: Fin da piccolissima sono sempre stata attratta dall’armonia e dalla bellezza, in particolare mi piaceva disegnare principesse, ballerine e fate: era come estraniarmi un po’ dal mondo, alla ricerca di qualche cosa di “più elevato” che mi facesse stare bene. Poi crescendo ho ricercato questa” armonia ” nello studio della danza classica e nella passione per la natura; ciò che è armonico, delicato, aggraziato, mi comunica un senso di poesia e dolcezza che mi fa stare bene. Nella mia casa ho voluto un roseto rampicante di rose rosa. Quando fiorisce e si manifesta in tutto il suo splendore creando un connubio tra il delicato rosa pastello e il profumo intenso, dolce ma mai stucchevole, per me la massima espressione della bellezza che non stanca mai. E’ una cosa di cui sono alla continua ricerca e che mi permette di stare bene.
D: Quali erano le tue iniziali aspettative sul mondo della moda e dello spettacolo in genere?
R: Tornando ad un discorso “più concreto”, posso dirti che non ho mai avuto delle aspettative o meglio non ho mai pianificato in modo razionale il mio percorso artistico. Mia madre si ricorda che da piccola dicevo che mi sarebbe piaciuto da grande diventare danzatrice classica o fotomodella o attrice e così mi sono indirizzata verso questo settore che sentivo il più adatto, quello che maggiormente mi avrebbe permesso di realizzare la mia natura e di darmi gioia. Io ho ricercato una realizzazione del mio essere; il resto è venuto in seguito, seguendo il mio istinto e con il supporto delle persone che mi vogliono bene. Ho un carattere molto equilibrato, quindi se anche scelgo delle “strade particolari”, non rischio di illudermi troppo perché sono consapevole che essendo settori “particolari” (e non avendo alcun appoggio o raccomandazione) ogni piccolo traguardo è già un “grande traguardo”.
D: Quali sono gli aspetti positivi che ti hanno poi aiutata del tuo lavoro?
R: Credo una certa sensibilità che mi permette di “entrare in sintonia” con il gioiello o l’accessorio che vado a valorizzare. Una modella in fondo non è altro che “un mezzo” per dare luce e valorizzare un prodotto finalizzato alla vendita. Deve essere attraente non per se stessa, ma per dare importanza all’oggetto. Mi piace il “gioco sottile” che si crea attraverso gli sguardi, le pose, quel linguaggio del corpo, non verbale. Quando durante uno shooting percepisco che stiamo andando in questa direzione, sono motivata a fare ancora meglio, sento che è la direzione giusta. Ci sono fotografi con i quali è più semplice trovare questa dinamica, perché sono di aiuto e supporto; ce ne sono altri invece con i quali diventa davvero difficile, ma il mio mestiere è questo: rientrare ogni volta in questo gioco di sguardi, di ” magnetismo ” non verbale e portarlo ad un livello alto coinvolgendo tutti coloro i quali guarderanno l ‘immagine. E’ un mestiere dove è richiesta una grande energia, concentrazione e sensibilità.
D: Qual è stata l’esperienza più bella ed intensa compiuta fino ad ora?
R: Posare per il marchio Lebole, un ‘azienda mondiale conosciuta nel mondo per i suoi prodotti di altissimo livello sia per l ‘abbigliamento che per i gioielli. Prestare il mio volto per Lebole è stata una soddisfazione grande sia per me, ma anche per la mia famiglia.
D: Quali sono gli elementi della recitazione che porti poi in uno shooting e viceversa?
R: Aver studiato recitazione, essere stata attrice è stato per me un aiuto anche per posare come fotomodella: i due mestieri, benché all’apparenza molto distanti tra loro, hanno invece molti elementi comuni. Se ci pensiamo, far vivere un copione, infondere a delle parole scritte sulla carta la propria sensibilità e personalità, è simile alla modella che, attraverso uno sguardo, una posa, esprime ciò che è nel suo intimo. Se nello shooting sono riuscita a dare il massimo, so che la foto non risulterà mai “piatta”, ma essa vibrerà di mille colori, di mille stati d’animo perché alla foto ho trasmesso parte della mia anima e della mia sfaccettata personalità. Naturalmente si può decidere di posare anche ad un livello “più superficiale”: mettendosi in posa, truccandosi e pettinando senza andare oltre. Se si guarda oltre, però, ma questa stancherà dopo breve tempo, perché è un’immagine vuota, che non fa né immaginare né sognare. È semplicemente uno scatto che rappresenta una bella ragazza, ma manca profondità, magnetismo e magia.
D: Qual è un obiettivo non ancora realizzato ma che ti piacerebbe compiere?
R: Vorrei continuare a lavorare ed a occuparmi di eleganza e bellezza; è una cosa che mi piace moltissimo. Non mi piacerebbe solo posare come modella per prodotti legati all’eleganza, ma anche occuparmi di stile, armonia, eleganza in senso più ampio, cercando e ricercando di migliorami in questa direzione, di affinare la mia sensibilità in questo senso. Se si fa tutto con amore, impegno e passione, si possono aprire tante strade e poter arricchire la vita di tante belle novità e inaspettate soddisfazioni. E’ qualcosa che mi fa stare bene, e in più sto lavorando a quelli che sono i miei sogni nel cassetto.
D: C’è un incontro della tua carriera che più ti è rimasto impresso? Quale?
R: E’ una bella e particolare domanda che non mi avevano ancora fatto. Tra i vari insegnanti di recitazione che ho avuto, ricordo con affetto e stima Fabio Mazzari , una persona che ti trasmette la passione per ciò che fa , in modo onesto e sincero. Ricordo con affetto Robert, un mio insegnante di danza, che mi ha insegnato che nelle cose occorre tenacia, ma anche una grande “flessibilità”; non bisogna raggiungere le cose con forza, ma a piccoli passi. Ho incontrato nel mio percorso persone positive che in modo sincero mi hanno aiutato a non bloccarmi e a non chiudermi, aiutandomi a raggiungere i miei obiettivi. Purtroppo esistono anche persone che attraverso frasi di rito come la classica “Sei bellissima” mirano ad adularti per, una volta guadagnata la tua fiducia, bloccarti nella tua evoluzione. Questi meccanismi nascosti sono pericolosissimi perché possono avvenire senza che tu te ne renda conto in modo razionale. Se le nomino è perché, anche grazie a loro, ho ricevuto una certa energia e forza.
D: Qual è la tua definizione di bellezza?
R: Ho in mente una chiara definizione di questo concetto. La bellezza, quella vera e che permane nel tempo, è un magnetismo che traspare dal viso e dagli occhi e dona un’armonia ineguagliabile. Il resto sono solo mode passeggere.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Sono testimonial dell’azienda Neuval che si occupa di prodotti legati alla cura e alla bellezza della pelle e a breve saranno distribuiti manifesti nelle farmacie e negli store, e sono felicissima di questo. Inoltre a breve farò uno shooting per Camomilla Milano, un brand di riferimento nel settore abbigliamento e accessori donna dal 1974 , uno stile tutto italiano. Da poco, inoltre, sono uscite le mie immagini per il catalogo di Lammargermany, un importante brand tedesco legato ai gioielli. Per quanto riguarda i miei progetti personali vorrei piantare e far crescere diversi tipi di erbe aromatiche in giardino, oltre quelle di menta con la quale preparo un ottima bevanda molto semplice e gustosa: acqua, menta, limone e cumino e se si vuole uno spicchio di arancia.
Ringraziamo Paola Lucrezia Anzelmo per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandole di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.
Recensione ed intervista a cura di Manuela Ratti
Pubblicazione a cura di Roberta Giancaspro