L’Amica Geniale è terminato lasciando un segno incolmabile in milioni di persone, ma qual è il significato del finale? Ecco la verità.
Questa storia non è stata soltanto una storia, ma è stato il racconto di una vita spesa ad ogni costo e intensamente. Le due protagoniste – Lila e Lenù – sono amiche dall’infanzia e, nel rione di Napoli in cui entrambe sono cresciute, hanno visto sbocciare i loro sogni e le loro ambizioni. Lila nella sua testa, Lenù nella realtà. Senza quasi rendersene conto, si sono completate reciprocamente e sono diventate l’una la salvezza per l’altra.
La quarta stagione di questa storia così intensa e complessa è terminata con una frase d’effetto, che è rimasta nell’immaginario collettivo e che rappresenta il vero significato dell’intera saga di Elena Ferrante.
Il finale de L’Amica Geniale: cosa significa la scena finale
Una vita trascorsa mano nella mano, a volte vicine e altre volte distanti, ma comunque sempre pensando all’altra. Lila e Lenù sono amiche e nemiche per tutta la vita e, nel corso degli anni, hanno saputo appoggiarsi sulle loro reciproche spalle, mostrando al mondo intero quanto sia sempre stata forte la loro amicizia. Nel primo episodio – e sulla prima pagina della saga – si assiste a una Lila e Lenù piccolissime che giocano con le loro bambole. La prima chiede alla seconda di darle la sua e poi la lancia nel vuoto, facendo perdere le tracce di quel giocattolo che è diventato sin da subito il simbolo del loro legame. Nonostante le ricerche, le bambole non si trovano e le bambine stesse incolpano don Achille, il mafioso del rione che fa paura a tutti e che in seguito viene ucciso spaventando gli abitanti di quel quartiere.
Sono trascorsi più di 60 anni da quel momento, e la vita di entrambe ha attraversato gioie e tempeste. Lila è sparita nel nulla, e ad avvisare Lenù è stato suo figlio Gennaro. Un’amicizia lunga un’esistenza, quella che ha tenuto legate le due donne, ma un’amicizia volta a sparire per sempre. Lila si fa viva nello stesso identico modo in cui è arrivato, con quel mistero che l’ha sempre contraddistinta, e spedisce alla sua amica Elena proprio quelle bambole che da sempre hanno rappresentato un modo per dire al mondo intero quanto sia grande la bellezza delle loro anime.
Quelle due bambole arrivano da Lenù come per dimostrare che, in realtà, le aveva sempre tenute Lila. Come per evidenziare quell’enigma che l’ha sempre contraddistinta e che continua ancora ad albergare in lei, uscendo fuori dal suo corpo e facendola – ancora una volta – svanire. “Ora che Lila si è fatta vedere così nitidamente, devo rassegnarmi a non vederla mai più“, dice Lenù nella scena finale. E dobbiamo rassegnarci che anche noi non vedremo più un prodotto televisivo che ha saputo farsi apprezzare per la sua unicità e per quella sincerità con cui si è mostrato sin dall’inizio. Senza mai tralasciare – neppure per un secondo – i valori inculcati da Elena Ferrante nelle sue pagine.