
Dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Canada emergono scenari che sembrano ispirati a una commedia satirica. La recente escalation dei dazi imposti da Donald Trump ha riacceso l’interesse per il film del 1995, Operazione Canadian Bacon, diretto da Michael Moore. Questa pellicola, unica nel suo genere per la sua finzione al di fuori dei documentari del regista, offre uno spaccato ironico e provocatorio sulla tendenza americana di creare nemici esterni per distogliere l’attenzione dai problemi interni.
Trama e personaggi
La trama si sviluppa attorno al presidente degli Stati Uniti, interpretato da Alan Alda, il quale affronta un drammatico calo di popolarità a causa della fine della Guerra Fredda e della mancanza di un nemico visibile. Con l’industria bellica in difficoltà e l’aumento della disoccupazione, decide di lanciare una campagna di disinformazione contro il Canada, sfruttando un piccolo incidente diplomatico. L’obiettivo è riaccendere il patriottismo tra gli americani e risollevare l’industria delle armi, dando vita a un nuovo nemico.
Tensioni e conflitti
Le tensioni tra i due Paesi aumentano, alimentate da una narrazione anti-canadese diffusa dai media statunitensi. Sebbene il presidente non intenda realmente dichiarare guerra, un gruppo di patrioti americani, guidati dallo sceriffo Bud Boomer, decide di invadere il Canada. In una delle scene più memorabili, il consigliere per la sicurezza nazionale, Stuart Smiley, afferma: «Datemi una settimana e gli americani bruceranno la bandiera con la foglia d’acero».
Critica culturale
Grazie a situazioni grottesche e tragicomiche, Moore riesce a mettere in luce le differenze culturali tra Stati Uniti e Canada. Gli americani si trovano in difficoltà di fronte alla cortesia canadese, mentre i canadesi si scusano anche quando subiscono insulti. Un altro personaggio, l’industriale delle armi R.J. Hacker, cerca di scatenare una guerra mondiale attivando i missili americani da una stazione di comunicazione sulla CN Tower di Toronto. La catastrofe viene evitata da Honey, un’amica di Boomer, che distrugge la trasmittente di Hacker, credendo di colpire una base nemica.
Critica al complesso industriale-militare
La pellicola critica il complesso industriale-militare americano, evidenziando la necessità di avere sempre un nemico per giustificare le spese militari e le politiche aggressive. Questi temi risuonano con le scelte di Trump, che ha spesso minimizzato l’importanza del Canada, considerandolo quasi un’estensione degli Stati Uniti. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha commentato che una guerra commerciale tra i due Paesi sarebbe «una delle più stupide della storia», sottolineando come Trump consideri il Canada come il cinquantunesimo Stato americano.
Riflessioni finali
Nonostante il tono leggero e l’umorismo caratteristico di Moore, Operazione Canadian Bacon rappresenta una critica incisiva alla politica estera statunitense e all’uso della propaganda. Attraverso il paradosso e l’assurdo, il film mette in evidenza l’irrazionalità delle azioni americane. Pur non avendo riscosso un grande successo al botteghino, è diventato un cult per gli amanti della satira politica, mantenendo viva la riflessione sulle relazioni tra i due Paesi.