Quando si tratta di acquistare uova al supermercato, molti consumatori potrebbero non essere consapevoli dell’importanza dei numeri stampati sul guscio o sulla confezione.
Questi numeri, che formano un codice alfanumerico, sono fondamentali per comprendere la provenienza e la qualità delle uova che stiamo per acquistare. Dal 2003, grazie al Regolamento CE numero 2295, è obbligatorio per legge etichettare le uova, una misura che garantisce trasparenza e sicurezza alimentare per i consumatori.
Il significato del primo numero nel codice
La prima cifra del codice è particolarmente significativa poiché indica il tipo di allevamento da cui proviene l’uovo. Il numero “0” è sinonimo di allevamento biologico, dove le galline sono alimentate con mangimi biologici e hanno la possibilità di muoversi liberamente. Questo tipo di allevamento è il più sostenibile e rispettoso del benessere animale ed è associato a uova di qualità superiore, ricche di sostanze nutritive benefiche come gli Omega 3 e le vitamine A ed E.
Il numero “1” rappresenta le uova provenienti da allevamenti all’aperto. Anche in questo caso, le galline hanno accesso a spazi all’aperto, il che contribuisce a ridurre lo stress e migliorare la loro salute complessiva. Tuttavia, l’alimentazione potrebbe non essere totalmente biologica, e questo è un fattore da considerare per chi cerca il massimo della qualità.
Passando al numero “2”, troviamo le uova prodotte da allevamenti a terra. In questo tipo di allevamento, le galline sono libere di muoversi, ma all’interno di capannoni chiusi e spesso sovraffollati. Sebbene questo metodo sia meno restrittivo rispetto all’allevamento in gabbia, le condizioni possono comunque influire negativamente sul benessere degli animali e, di conseguenza, sulla qualità delle uova.
Infine, il numero “3” indica le uova provenienti da allevamenti in gabbia. Questo metodo è il meno raccomandato in termini di benessere animale, poiché le galline sono confinate in spazi ristretti senza la possibilità di esprimere comportamenti naturali. Le condizioni stressanti possono portare a un aumento dei livelli di acido arachidonico nelle uova, un precursore di molecole infiammatorie, che può avere effetti negativi sulla salute umana.
Oltre al tipo di allevamento, il codice alfanumerico fornisce altre informazioni cruciali. Le due lettere successive indicano il Paese di produzione, ad esempio “IT” per l’Italia. I tre numeri seguenti rappresentano il codice ISTAT del comune di residenza dell’allevamento, mentre le due lettere successive indicano la sigla della provincia. Infine, le ultime tre lettere identificano specificamente il nome dell’allevamento.
La data di scadenza e la classificazione delle uova
Un altro aspetto da considerare quando si acquistano le uova è la data di scadenza, chiaramente riportata sul guscio. Questa è accompagnata dalla dicitura “Entro giorno/mese/anno” o “DEP giorno/mese/anno”, quest’ultima indicando il giorno di deposizione. Le uova sono inoltre classificate in base alla loro freschezza e dimensione, offrendo ulteriori indicazioni sulla qualità del prodotto.
Le dimensioni delle uova sono classificate in quattro categorie: S (piccole), M (medie), L (grandi) e XL (grandissime). Per quanto riguarda la freschezza, troviamo la Categoria A Extra, che rappresenta uova freschissime consumabili entro pochi giorni dalla deposizione, e la Categoria A, che include uova fresche ma con una conservazione più lunga. Le uova di Categoria B, invece, sono destinate all’industria e non al consumo diretto.
Scegliere uova di qualità significa non solo prestare attenzione alla propria salute ma anche promuovere pratiche agricole sostenibili e rispettose degli animali. Le uova biologiche, in particolare, offrono vantaggi significativi in termini di nutrienti e riduzione dei rischi infiammatori, confermando l’importanza di leggere e comprendere i codici alfanumerici stampati sulle uova.