25 febbraio 2022
La sonda “Parker Solar Probe” della NASA ha “toccato” di nuovo il Sole, avvicinandosi a soli 8,5 milioni di chilometri dalla nostra stella, raggiungendo una velocità record di 586.860 km/h.
L’ora esatta del suo undicesimo sorvolo ravvicinato al Sole è la seguente: 10:36 EST.
La sonda Parker, dal 2018 detiene il record di velocità nello Spazio, record che è stato eguagliato quest’oggi grazie ai 586.860 km/h raggiunti.
L’obiettivo di Parker è studiare l’ambiente solare, in particolar modo l’atmosfera del Sole, che gli scienziati chiamano “Corona”.
La suddetta sonda non detiene solo il record di velocità, ma anche un altro importantissimo record: è la prima creazione dell’uomo ad essere entrata nell’atmosfera solare, cioè nella Corona.
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INGEGNERIA ESTREMA
Per avvicinarsi al Sole la sonda Parker deve proteggersi dall’enorme calore, perciò gli ingegneri della NASA hanno realizzato uno scudo protettivo in fibra di carbonio, spesso 11,43 cm e pronto a sopportare ben 1.377 gradi Celsius di temperatura.
Parker possiede anche dei pannelli solari per procurarsi l’energia elettrica, i quali si ritraggono quando la navicella si avvicina al Sole, e si estendono quando si allontana. E non solo: la NASA ha creato un ulteriore sistema di protezione dal calore: il SACS (Solar Array Cooling System). Il SACS, inserito per la prima volta in una missione scientifica nello Spazio, protegge i pannelli solari dall’alta temperatura. Ma come funziona?
Si tratta di un sistema di gestione termica degli array solari, i quali vengono raffreddati ad acqua. L’acqua scorre attraverso dei mini canali, incorporati nei pannelli solari per assorbire il calore; dopodiché scorre in quattro radiatori per rilasciare il calore nello Spazio. Ciò mantiene i pannelli solari freschi mentre sono vicini al Sole, consentendo loro di generare energia in modo efficiente per il veicolo spaziale.
Il “Solar Array Cooling System” (SACS) è davvero il cuore e il sistema circolatorio della navicella spaziale; senza di esso, i pannelli solari non sopravvivrebbero al calore del Sole, e la sonda Parker non avrebbe l’energia per sopravvivere.
Articolo a cura di Fabio Meneghella