Il Play-In Tournament, introdotto per la prima volta nel 2020, è stato confermato dal Commissioner Adam Silver come torneo permanente all’NBA: la più importante associazione maschile del basket mondiale e paladina del marketing sportivo per eccellenza a livello internazionale.
La novità è stata votata dal Board of Governors della Lega, la quale ne ha riscontrato il successo nelle scorse stagioni. L’aumento della suspense dei tifosi fino a fine stagione è stata uno degli elementi critici in questa decisione. Infatti, a competere non ci sono più solo l’ottava e la nona squadra di ogni Conference ma anche la settima e la decima, che si giocheranno i due posti per accedere ai Playoffs, lasciando col fiato sospeso fino all’ultima partita i milioni di tifosi in tutto il mondo. Sono 16 le squadre che possono partecipare: le sei migliori classficate durante il campionato e le due decretate nelle vittorie dei Play-In.
Questi ultimi infatti vedono scontrarsi la settima e l’ottava classificata, squadre più fortunate rispetto alle altre in quanto possono permettersi una sola vittoria per qualificarsi ai Playoffs, e poi la nona e la decima. Adam Silver, Commissioner della Lega si reputa soddisfatto: “Nel complesso è stato molto positivo per la Lega e per i giocatori. Credo abbia aiutato a diminuire anche i tentativi di tanking da parte delle squadre”. Ricordiamo che gli NBA Playoffs 2022 hanno avuto al loro fianco come sponsor ufficiale il brand di dispositivi elettronici Google Pixel, con il quale hanno collaborato per dare vita alla Pixel Arena, un’area virtuale in cui i fans potevano interagire con i Playoffs 2022 in un modo totalmente personalizzato e divertente.
I Playoffs sono stati disputati dal 16 aprile al 17 giugno e hanno visto i Golden State Warriors portare a casa la vittoria e salire in testa alle altre 15 squadre in gioco: per la Eastern Conference c’erano i Miami Heat, Boston Celtics, i Milwaukee Bucks, i Philadephia 76ers, Toronto Raptors, Chicago Bulls, Brooklyn Nets, Atlanta Hawks. Per la Western Conference invece c’erano i Phoenix Suns, Memphis Grizzlies, Golden State Warriors, Dallas Mavericks, Utah Jazz, Denver Nuggets, Minnesota T’wolves, New Orleans Pelicans.
A cura di Valentina Pasquali