SCIENZA

NASA: Hubble individua la stella più lontana mai vista

Il Telescopio Spaziale Hubble della NASA ha stabilito un nuovo record: ha fotografato la luce di una Stella esistita nel primo miliardo di anni dopo il Big Bang, nonché dopo la nascita dell’Universo.

La suddetta Stella, chiamata “Earendel“, è la più lontana mai vista fino ad oggi: la sua luce ha impiegato 12,9 miliardi di anni per raggiungere la Terra. Per l’effetto dell’espansione dell’Universo, “Earendel” dista 28 miliardi di anni luce da noi (1 anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di chilometri).

La Stella soprannominata Earendel (indicata con una freccia) è posizionata lungo un’increspatura nello spaziotempo che le conferisce un ingrandimento estremo, permettendole di emergere alla vista dalla sua galassia ospite, che appare come una macchia rossa nel cielo. L’intera scena è vista attraverso la lente distorta creata da un enorme ammasso di galassie nello spazio intermedio, che consente di vedere le caratteristiche della galassia, ma ne deforma anche l’aspetto, un effetto che gli astronomi chiamano lente gravitazionale. I punti rossi su entrambi i lati di Earendel sono un ammasso stellare che si specchia su entrambi i lati dell’ondulazione, a causa della distorsione della lente gravitazionale. Credits: SCIENCE: NASA, ESA, Brian Welch (JHU), Dan Coe (STScI) IMAGE PROCESSING: NASA, ESA, Alyssa Pagan (STScI)

Questa scoperta ci porta ancora più lontano nel tempo, rispetto al precedente detentore del record a Stella singola, rilevata da Hubble nel 2018. Quella Stella esisteva quando l’Universo aveva circa 4 miliardi di anni, o il 30% della sua età attuale, in un momento che gli astronomi chiamano “redshift 1,5”. Gli scienziati usano la parola “redshift” perché mentre l’Universo si espande, la luce proveniente da oggetti distanti viene allungata o “spostata” a lunghezze d’onda più lunghe e più rosse mentre viaggia verso di noi.

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Hubble individua la Stella più lontana mai vista. Credits: NASA’s Goddard Space Flight Center
Paul Morris: Lead Producer. Music Credits: “Beautiful Planet” by Andreas Andreas Bolldén [STIM] via Koka Media [SACEM], Universal Production Music France [SACEM], and Universal Production Music

Il team di ricerca stima che Earendel sia almeno 50 volte la massa del nostro Sole e milioni di volte più luminoso, rivaleggiando con le Stelle più massicce conosciute. Ma anche una Stella così brillante e di massa molto elevata sarebbe impossibile da vedere a una distanza così grande senza l’aiuto dell’ingrandimento naturale, ottenuto grazie all’enorme ammasso di galassie, WHL0137-08, che si trova tra noi ed Earendel. La massa dell’ammasso di galassie deforma il tessuto dello spazio, creando una potente lente d’ingrandimento naturale, che distorce e amplifica notevolmente la luce proveniente da oggetti distanti dietro di essa.

Questa vista dettagliata evidenzia la posizione della Stella Earendel lungo un’increspatura nello spazio-tempo (linea tratteggiata) che la ingrandisce e rende possibile il rilevamento della Stella su una distanza così grande, quasi 13 miliardi di anni luce. Viene anche indicato un ammasso di Stelle che si specchia su entrambi i lati della linea di ingrandimento. La distorsione e l’ingrandimento sono creati dalla massa di un enorme ammasso di galassie situato tra Hubble ed Earendel. La massa dell’ammasso di galassie è così grande che deforma il tessuto dello spazio, e guardare attraverso quello spazio è come guardare attraverso una lente d’ingrandimento. Credits: Science: NASA, ESA, Brian Welch (JHU), Dan Coe (STScI); Image processing: NASA, ESA, Alyssa Pagan (STScI)

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Gli astronomi si aspettano che Earendel rimanga “ingrandito” per molti anni. Infatti, nei prossimi mesi sarà osservato dal Telescopio Spaziale James Webb della NASA. L’elevata sensibilità di Webb alla luce infrarossa è necessaria per saperne di più su Earendel, perché la sua luce è allungata (spostata verso il rosso) a lunghezze d’onda infrarosse più lunghe a causa dell’espansione dell’Universo.

La composizione di Earendel sarà di grande interesse per gli astronomi, perché si è formata prima che l’Universo fosse riempito con gli elementi pesanti prodotti dalle successive generazioni di Stelle massicce.

Articolo a cura di Fabio Meneghella

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Fabio Meneghella