Mirko Bianca torna sulla scena musicale italiana con il nuovo brano Parole al Vento, prodotto in collaborazione con il noto Dj e Producer Funkyman. Un brano, questo, che è un vero e proprio invito alla libertà e a vivere la propria esistenza secondo i propri desideri e i propri sogni. L’artista ce ne ha parlato in questa intervista.
Com’è nato il tuo primo approccio alla musica? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Da quando ne ho memoria, la musica ha sempre riempito un grande spazio nella mia vita. Mi accompagna in tutto ciò che faccio quotidianamente e non riesco ad immaginare una vita senza di essa, la quale, proprio come un effetto terapeutico, mi ha aiutato a superare tanti momenti difficili. Se la musica è la mia strada? Non saprei rispondere con certezza a questa domanda… A livello lavorativo è difficile riuscire a gestire tutto. Sono un artista indipendente e, come tale, devo sbrigare quasi tutto da solo: produzione del brano, produzione del video, promo, eventi live, ecc. La determinazione non è mai costante e capitano i momenti di sconforto in cui mi fermo a riflettere e a dubitare di ogni scelta fatta fin qui. Al tempo stesso, però, l’amore e la passione per ciò che faccio sono forti e, fin quando questo fuoco sarà acceso dentro di me, continuerò su questa strada.
Parliamo del tuo nuovo singolo Parole al vento: dove nasce l’idea per questo brano?
Ogni volta che penso al concepimento di Parole al Vento, ricordo con certezza che l’idea è nata mentre ero a passeggio col mio cagnolino Billy (il quale, purtroppo, è venuto a mancare qualche mese fa, dopo 15 anni insieme). Passeggiando per la strada, in un momento di silenzio e serenità, mi sfiora un leggero soffio d’aria. Questo ha dato il via alla mia creatività. La stesura del testo è venuta fuori quasi di getto. Dopo varie modifiche, ho inviato la demo del brano a Funkyman, DJ e Producer molto noto nella scena rap italiana, il quale da subito ha mostrato interesse per il progetto, aiutandomi a produrre al meglio il brano. Il suo talento e la sua preparazione tecnica gli permettono di spaziare da uno stile all’altro. La produzione video è stata curata dagli “F-SERVICE”, team di giovani e talentuosi videomakers, composto da Fabrizio Guglielmo, Federico Panasiti e Federico Marino. Non è per niente semplice trasporre in video le emozioni che la musica suscita. Abbiamo cercato di rappresentare metaforicamente il messaggio che il brano intende trasmettere.
La protagonista della canzone è la libertà, quella libertà che tutti dovremmo conoscere nella vita. Cosa rappresenta per te la libertà?
Per me la libertà è poter fare ciò che si vuole senza essere vincolati dal pensiero altrui. Credo anche che non esista libertà senza empatia. Dovremmo essere tutti un po’ più empatici per metterci nei panni degli altri e riuscire a comprendere e a non criticare le loro scelte. Fin quando non si fa del male e non si invade il terreno altrui, la libertà deve essere un diritto fondamentale ed indiscutibile di ogni individuo. Purtroppo, il fatto stesso di starne parlando è un chiaro segno che la strada da percorrere verso una società civile e pacifica è ancora lunga.
Si parla inoltre dei giudizi che vengono spesso dati e dei pregiudizi che ostacolano il cammino verso la libertà. Qual è il consiglio che ti senti di dare agli ascoltatori? Qual è il modo migliore per allontanarsi dagli incasellamenti e dalle regole imposte dalla società?
Sono nato e cresciuto in un piccolo paesino di provincia. Da sempre ho avvertito un senso di “prigione” e di imposizione. La mentalità chiusa di un piccolo paesino è una caratteristica tossica, che finisce per spegnerti e risucchiarti. Un ambiente dove “devi stare attento a quelli di colore”, “se sei maschio non puoi indossare il rosa, non puoi fare danza e devi giocare a calcio”, “se sei femmina devi avere i capelli lunghi, devi cucinare, pulire, ecc.”.
Se chiedi il perché, nessuno sa darti una risposta sensata. È così e basta! Cambiando aria, ho capito però tante cose. All’età di 20 anni, trasferendomi in una grande città per proseguire gli studi, capisco che quella sensazione negativa che avevo non era semplicemente un frutto della mia mente, ma era la realtà. Il consiglio che do a me stesso e che mi sento di dare agli altri è quello di porsi sempre delle domande. Capire se ciò che si fa, lo si fa per il proprio volere o per compiacere gli altri. Uscire dalla “comfort zone” è spaventoso, ma può anche aprire nuove porte e nuovi orizzonti.
Come ti sei approcciato a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Il pop è sempre stato il mio genere preferito. Da quando ho intrapreso questo percorso musicale, nel corso degli anni, ho assorbito come una spugna tutto ciò che mi trovavo ad ascoltare. Madonna, Britney Spears, Lady Gaga, Miley Cyrus mi hanno segnato ed insegnato molto. Ho iniziato a scrivere in inglese, forse anche come una forma di protezione nei miei confronti che, essendo timido, mi aiutava ad esprimermi più facilmente senza espormi troppo. Negli ultimi anni, ascoltando anche tanta musica italiana, Elisa, Tha Supreme, Mahmood, Elodie, Mara Sattei, ecc. ho iniziato a sperimentare, scrivendo in italiano e contaminando il mio pop con altre influenze musicali. Attualmente la strada che sto seguendo è quella del Pop / Synthwave, caratterizzato da sonorità retrò che ricordano gli anni 80, inserendo però un testo ed una metrica più moderni ed attuali.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Parole al Vento è stata appena rilasciata, quindi credo che per qualche mesetto mi dedicherò alla promozione e alla divulgazione del singolo. Ho già due date Live fissate a Giugno ed altre in lavorazione. In questi mesi ho lavorato alla scrittura e alla composizione di tanti altri brani (e ai rispettivi video musicali) che spero vedano presto la luce. Ho cercato di mettere in atto un’introspezione profonda su di me, cercando di fare uscire tutto quello che ho dentro e trasformarlo in musica. Nel frattempo cerco di studiare da autodidatta per migliorarmi sempre di più, sia vocalmente che musicalmente. Non vedo l’ora di fare ascoltare al pubblico questi nuovi progetti.