Nel 2025, il Milazzo Film Festival ha confermato la sua posizione come un importante punto di riferimento per il cinema italiano, fungendo da ponte tra le diverse classi sociali. L’evento, che si è svolto dal 6 al 9 marzo a Milazzo, ha offerto un’opportunità unica di esplorare il mondo dell’attore, figura centrale di questa arte che riesce a fondere il popolare e l’esclusivo. Sotto la direzione artistica di Mario Sesti e Caterina Taricano, il festival ha accolto nomi di spicco del panorama cinematografico, creando un’atmosfera di amicizia e rispetto reciproco.
Durante il festival, i professionisti del cinema, tra cui Sergio Rubini, Vanessa Scalera, Sonia Bergamasco e Francesco Gheghi, hanno condiviso le loro riflessioni sul mestiere di attore. Scalera, in particolare, ha discusso l’impatto della serialità sulla sua carriera, mentre Rubini e Bergamasco hanno esplorato il processo creativo di recitare e dirigere. Bergamasco ha presentato il suo libro “Un corpo per tutti”, una biografia dedicata all’arte dell’attrice, e ha parlato del suo lavoro riguardante Eleonora Duse, un’icona del teatro che ha sempre avuto un rapporto complesso con il cinema. Gheghi ha approfondito il legame tra fisicità e interpretazione, offrendo spunti interessanti sulle sfide e le bellezze del mestiere.
Quest’edizione del festival ha visto la musica come protagonista indiscussa. È stata inaugurata una nuova sezione dedicata agli accompagnamenti musicali dal vivo, con brani tratti da film storici siciliani degli anni ’20. I film, restaurati dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, hanno mostrato la vita quotidiana dei pescatori e la ricostruzione post-terremoto. Il musicista Fabio Sodano, premiato con lo Scarabeo d’Argento, ha utilizzato il duduk, un flauto di origine armena, per accompagnare queste proiezioni, sottolineando l’importanza della musica nel cinema. Il regista Marco Tullio Giordana ha anche parlato del suo lavoro con Bergamasco in “La vita accanto”, evidenziando l’autenticità delle performance musicali nel film.
Il Milazzo Film Festival ha organizzato due sezioni di concorso per cineasti indipendenti. Nella sezione Corti, il premio per il miglior film breve è andato a “The Ballad” di Christopher Nilsson, una storia di ribellione che ha già riscosso successo in vari festival internazionali. Nella sezione dedicata ai lungometraggi, la giuria ha premiato “Kissing Gorbaciov”, un documentario che racconta un incontro storico tra band punk-rock russe e giovani amministratori del PCI nel 1988. Questo film ha saputo catturare l’essenza di un’epoca in cui le illusioni e le disillusioni si intrecciano, offrendo uno sguardo profondo su un periodo di cambiamento.
Il Milazzo Film Festival, organizzato dall’associazione “Amici di Milazzo”, ha dimostrato come la passione per il cinema possa unire le persone al di là delle differenze sociali. Per alcuni giorni, la cittadina siciliana ha ospitato eventi che hanno celebrato non solo il mestiere dell’attore, ma anche l’arte cinematografica in tutte le sue forme. L’atmosfera di condivisione e amicizia ha reso il festival un’esperienza unica per tutti i partecipanti, dimostrando che il cinema ha il potere di creare legami e di portare alla luce storie che meritano di essere raccontate.