Dopo le sue numerose esperienze televisive, Miguel Gobbo Diaz torna in teatro con un monologo ispirato alle sue esperienze di vita. Lo spettacolo – diretto da Maurizio Mario Pepe – andrà in scena il 10,11 e 12 marzo a Creazzo, la sua città di origine. Il testo è interamente scritto da lui, e ripercorre le tappe più importanti del suo percorso di vita: le sue numerose insicurezze, la realizzazione dei suoi sogni, il bullismo e i successi di un giovane attore che ha saputo combattere per le proprie passioni.
Com’è nato il tuo primo approccio alla recitazione? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
E’ nato per caso tra i banchi di scuola; è infatti proprio quello che racconterò nello spettacolo. E’ nato attraverso la mia pigrizia per lo studio: la recitazione la vidi come ultima chance per cercare di non fare i compiti e recuperavo le ore mediante il teatro. Da lì non ho più smesso.
Porterai in scena a Creazzo il tuo monologo L’inizio di un sogno. Dove nasce l’idea per questo progetto e quali sono le tue aspettative in merito a questo spettacolo?
Da un paio di anni volevo scrivere qualcosa sulla mia crescita, su tutto quello che ho vissuto tra Vicenza, Creazzo, Roma e Londra. Ho iniziato a scrivere tutte le mie esperienze di vita, che mi hanno permesso di cambiare direzione anche inconsciamente. Nel mio spettacolo – che è diretto da Maurizio Mario Pepe -, ho parlato del mio sogno di diventare calciatore, della mia passione per il teatro, delle mie esperienze di crescita che mi hanno portato a diventare un attore. Con la mia storia vorrei trasmettere qualcosa di positivo ai ragazzi e adolescenti che si sentono smarriti e non sanno ancora quale possa essere la loro strada.
In questo spettacolo racconterai quindi la tua storia di vita: qual è l’insegnamento più grande che ti senti di dare al pubblico?
A volte ci dimentichiamo che abbiamo un fuoco dentro che ci spinge, ci dà la forza per raggiungere i nostri obiettivi. A volte questo fuoco lo teniamo spento o smettiamo di averlo. L’importante è sempre non smettere di sognare.
Nel tuo scritto si parla di bullismo, di sogni e di tematiche importanti che riguardano soprattutto i giovani. Cosa consiglieresti ai giovani sognatori che vorrebbero approcciarsi per la prima volta al mondo artistico?
Consiglio di credere in sé stessi, di provare: se hai questo desiderio dal profondo del cuore, ti devi dare una possibilità . Bisogna sempre circondarsi di persone che credono in te, e bisogna sempre provarci. Consiglio di combattere per i propri sogni.
Hai partecipato alla fiction Nero a Metà su Rai 1. Com’è stato prendere parte a questo progetto e com’è stato lavorare con Claudio Amendola?
E’ stata un’esperienza indimenticabile, ed è stato un progetto bellissimo che è durato quattro anni e che mi ha portato soddisfazioni e crescita. Ho potuto lavorare con persone importanti che operano in questo ambiente da 30/40 anni e che mi hanno insegnato tantissimo. Ringrazio tutto il cast, ogni singola persona che ha lavorato sul set e che si impegna per farci risultare al meglio. Per me è stato fondamentale.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Al momento sono in scena – in video – in giro per l’Italia con Il Gabbiano. Sto inoltre preparando un film sul Golf: devo infatti interpretare proprio un professionista del golf. E’ diretto da Maurizio Matteo Merli, e inizieremo a girarlo nel mese di maggio.