Miguel Gobbo Diaz sta per ritornare in tv con la terza stagione di Nero a Metà: il suo talento ha infatti saputo conquistare i cuori di migliaia di telespettatori. Attore italiano di origini dominicane, si è formato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Da lì, è iniziato tutto e la sua carriera ha preso letteralmente il via.
Dopo numerose esperienze in ambito teatrale, cinematografico e televisivo, è stato tra i protagonisti della serie Zero (in onda su Netflix). E’ stato inoltre scelto da Disney per dare voce a Marc, uno dei protagonisti del film d’animazione Ron (presentato come evento speciale durante la Festa del Cinema di Roma). Dal 4 aprile 2022, lo vedremo ritornare nel ruolo di Malik durante la terza stagione della serie Rai Nero a Metà.
Com’è avvenuto il tuo primo approccio alla recitazione? Quando hai compreso che sarebbe stata la tua strada?
Era un’estate. Dopo il diploma ho capito che non avrei voluto fare altro, e che la recitazione sarebbe stata la mia strada. Avevo studiato recitazione già a scuola, quindi il pensiero era già dentro di me da un po’. Feci un provino per una Scuola di Recitazione a Roma, e per fortuna andò bene. Così mi iscrissi in questa Scuola.
Stai per tornare nel piccolo schermo con la terza stagione di Nero a Metà. Ci sarà un cambiamento in Malik? Puoi anticiparci qualcosa?
Sarà un Malik adulto, che si prenderà le sue responsabilità. È in procinto di diventare padre, ama l’idea di prendersi cura del piccolo Alex. Poi ci saranno altre storie ed altri avvenimenti che metteranno in difficoltà alcuni rapporti. Con Carlo, va invece tutto bene: c’è complicità nel rapporto che si è venuto a creare. C’è stata quest’evoluzione nel personaggio.
Cosa ti ha lasciato più di tutto il personaggio di Malik? Quanto c’è di te in lui?
Naturalmente, quando interpreti un personaggio per diversi anni, cresci insieme a lui. Lui capisce te ed io capisco lui. Mi ha lasciato tanta esperienza, e anche la voglia di intraprendere e realizzare i propri sogni.
Al tuo fianco, c’è Claudio Amendola. Com’è stato lavorare con lui? Cosa ti ha insegnato professionalmente parlando?
Claudio mi ha insegnato tantissimo. Come anche Marco Montecorvo, che mi diede la possibilità di avere questo ruolo. Claudio mi ha aiutato molto, mi ha trasmesso tanti valori e tanta esperienza nell’interpretazione. Mi ha insegnato tanti trucchetti; è stata davvero una lezione sia di vita che di lavoro.
Per l’interpretazione di Malik, hai ricevuto il Premio come miglior attore rivelazione agli Italian Black Movie Awards. Cosa ha rappresentato per questo riconoscimento? Te lo saresti mai aspettato?
È sempre bello ricevere premi: vuol dire che hai fatto un bel lavoro e che le persone se ne accorgono. È stata come una sveglia, un segnale di evoluzione della mia carriera. Ma è anche un segnale di cambiamento nel nostro Paese, anche se tanti devono ancora esserci.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Ora sto scrivendo uno spettacolo per il teatro. Ci sono altri progetti in lavorazione, di cui però non posso parlare per scaramanzia ma che voglio assolutamente realizzare. Per quel che riguarda un’eventuale quarta stagione di “Nero a metà”, non so cosa ci riserva il futuro, però spero sempre che la storia continui.
Intervista a cura di Stefania Meneghella