Mariella Nava dà il benvenuto al suo nuovo brano Alla Salute, un singolo che vuole anche essere un augurio per questi nuovi 365 giorni che ci aspettano. La cantante ha infatti dato il benvenuto a tutti i momenti che vivremo dopo aver trascorso uno dei periodi storici più difficili degli ultimi anni, e si augura che tutti i sogni possano trasformarsi in realtà. La Nava ce ne ha parlato in questa intervista, raccontando anche il suo presente e futuro.
Hai alle spalle una carriera colma di successi, ma quando è nata la fiammella per la musica? Come hai capito che sarebbe stata la tua strada?
E’ nata abbastanza presto, quando da bambina entrò in casa mia un pianoforte. Mia madre lo volle comprare per mia sorella che è più grande di me, ma iniziai anche io a suonare. Sin dal primo momento ho capito che sarebbe stata per me una magia. Ho continuato a studiare pianoforte, ho fatto un disco di composizione e ho intanto iniziato a scrivere appunti sul mio diario. Da lì non ho mai smesso.
Parliamo del tuo nuovo singolo Alla salute: dove nasce l’idea per questo brano?
Nasce dalla voglia di un album, di brindare a qualcosa e al tempo nuovo. Veniamo da un periodo molto complicato e fatto di sacrifici, in cui abbiamo visto persone care andare via. Per noi è sempre difficile ma, con questo peso nel cuore, dobbiamo andare avanti e pensare a un tempo di rinascita. “Alla salute” è un modo di dire, ma è anche una conseguenza a quello che abbiamo vissuto: il Covid e le guerre ci hanno messo a dura prova.
Questo brano è appunto un augurio per il nuovo anno a tutti coloro che ti seguono. Cosa consiglieresti ai giovani che vorrebbero intraprendere per la prima volta il percorso musicale?
I giovani devono essere la nostra vita, e non c’è vita che possa essere brindata senza la loro voglia, i loro sogni e le loro speranze. Secondo me è importante che i giovani credano ai loro desideri, e solo questo li può spingere a realizzarli. E’ bello avete determinazione, perché ci dà una forza e una spinta notevoli.
Come ti sei approcciata a questo genere musicale? Chi sono stati i tuoi maestri musicali?
Seguivo anche io una certa musica, fatta di progetti internazionali e di quello che veniva fuori. Sono cresciuta con una musica che non era quello che studiavo, ossia classica o sinfonica. Mi sono formata con l’ascolto dei cantautori che venivano prima di me come Battisti e De André. Ho ascoltato davvero tanto e di tutto e ho quindi scelto, con il mio filtro personale, il mio stile.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Questo singolo è un assaggio dei miei progetti; ho all’attivo una piccola etichetta che mando avanti con le mie forze. Mi piace mettere a disposizione quello che ricavo per i nuovi giovani, dando così spazio alla musica che mi piace e che non ha trovato spazio altrove. Io credo che ci sia ancora dell’utilità in questo.