Il duo jazz, formato da Marco Vezzoso e Alessandro Collina, è tornato con un nuovo progetto musicale dedicato al rocker Vasco Rossi. Si tratta di un doppio album strumentale che contiene alcuni suoi brani più famosi: Kind of Vasco, questo il suo nome. I due hanno così voluto rendergli omaggio rivisitando in chiave jazz le sue più celebri canzoni.
Realizzato insieme al percussionista Andrea Marchesini, l’album è composto da ben 15 brani nei quali la tromba sostituisce la voce, creando così una metamorfosi che unisce il rock al jazz e attraversando sonorità proprie della musica classica e della world music. Il progetto ha inoltre visto la partecipazione di un’orchestra di archi diretta dal Maestro Corrado Trabuio e del celebre violinista indiano Neyveli S. Radhakrishna.
Com’è avvenuto il vostro incontro? Quando avete capito che avreste potuto iniziare a lavorare insieme?
Marco: Da buoni musicisti ci siamo incontrati alla fine di un concerto. Era il 2014 ed ero alla ricerca di una sezione ritmica per registrare il mio primo album di inediti. Andai ad ascoltare il trio di Alessandro, a fine concerto gli chiesi se fossero disponibili per una sessione di registrazione e da lì è iniziato tutto. Con Alessandro abbiamo la stessa visione musicale e siamo inoltre complementari; quindi collaborare insieme è stata un’evidenza.
Parliamo del vostro ultimo lavoro ‘Kind of Vasco’, un omaggio al grande Vasco Rossi. Dove nasce l’idea di parlare di lui in un disco? Cosa rappresenta per voi Vasco?
Alessandro: Tutto è iniziato dalla nostra versione di Sally eseguita per il primo festival jazz europeo a Canton, dove noi rappresentavamo l’Italia; appena tornati Vasco ci ha onorati pubblicando sui suoi social il video girato in Cina! Da lì è iniziato tutto…un lavoro lungo ma di grande soddisfazione: un concept album ricco di emozioni. Nella sua lunghissima carriera Vasco Rossi non è mai stato scontato, ha sempre mostrato interesse verso il nuovo e l’inesplorato: un jazzista nascosto sotto l’insegna del rock! Inoltre volevamo rendere omaggio a questo immenso artista, anche per il traguardo importante dei 45 anni di carriera e i suoi 70 anni.
In questo lavoro, avete unito il rock con il jazz. Secondo voi, quali sono le maggiori similitudini tra questi due stili apparentemente diversi?
Marco: Sono sempre più persuaso che la proposta musicale, di qualsiasi genere sia, purché onesta e sincera, nata da un bellissimo procedimento di pura fantasia creativa…bene, troverà sempre un pubblico entusiasta, pronto ad accoglierla e ascoltarla il più possibile! Inoltre oggi parlare di generi è difficile in quanto la musica è sempre di più fatta di contaminazioni che sono alla base della creazione artistica.
Avete collaborato con il famoso violinista indiano Neyveli S. Radhakrishna. Com’è nata la vostra collaborazione e com’è stato lavorare con lui?
Alessandro: Non dimentichiamo Andrea Marchesini alle percussioni con il quale abbiamo registrato praticamene la totalità del disco. Andrea lo conosco da molti anni, siamo amici da tempo…la sua esperienza e maturità musicale hanno dato un forte, importante e indispensabile contributo al progetto, anche nella sua fase iniziale. Per quanto riguarda Neyveli è stato Andrea a proporlo come guest grazie alle sue numerose esperienze in india. Con lui abbiamo avuto alcuni scambi telefonici e video ma abbiamo lavorato in remoto, anche se c’è la volontà di collaborare dal vivo presto.
Vasco Rossi ha avuto modo di ascoltare il vostro disco? Se sì, cosa ne pensa?
Marco: Sì, ne sono certo e credo che gli sia piaciuto in quanto ha sempre dimostrato grande interesse aiutandoci a dare ancora più visibilità al progetto e condividendo le novità sui suoi social. Speriamo di poterlo incontrare presto cosi glielo chiederemo personalmente…
Ci sono futuri progetti in ballo? Potete anticiparci qualcosa?
Alessandro: Da buoni jazzisti ci piace anche comporre e, proprio nell’ottobre scorso, abbiamo pubblicato Travel, un album di inediti che abbiamo scritto a 4 mani e registrato con Trilok Gurtu e Dominique Di Piazza. A gennaio Travel è uscito in Francia ed è stato album del mese su Mezzo, album della settimana sulla radio nazionale FIP e passaggi importanti su France Musique. Lo si può ascoltare su tutta la flotta di aerei Air France fino a maggio, mentre alcune settimane fa è uscito negli USA dove sta salendo velocemente nella classifica. La volontà è di poter suonare presto, anche questo repertorio di inediti in giro per il mondo.
Intervista a cura di Stefania Meneghella