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Comunicare è il mezzo migliore che abbiamo per poter trasmettere tutto quello che crediamo e pensiamo. Trasmettere agli altri quelle che sono le nostre sensazioni ci aiuta a sentirci liberi, la verità è sempre il miglior mezzo per rendere le nostre parole e la nostra comunicazione davvero efficace. E’ questo che impariamo dall’artista che oggi andremo a conoscere meglio attraverso le sue stesse parole. La verità diventa un messaggio comune se attraverso la musica la si condivide con un pubblico sempre più vasto, e imparare così, qual’è il momento più giusto per raccontarsi in maniera sincera. Manuel Finotti nasce il 21 marzo del 1995 a Roma; è un polistrumentista, cantautore e autore. Nonostante la giovane età i suoi testi hanno una poetica d’altri tempi, in cui ci si può ritrovare per la sincerità, punto di forza dell’artista romano. Tra le attività live ha all’attivo diversi concerti e manifestazioni in tutta Italia, dall’Auditorium Parco della Musica di Roma al Premio Lunezia, rassegna d’autore. Tra gli ultimi lavori nel 2019 ha collaborato con diversi artisti di fama nazionale, tra cui Giordana Angi, un sodalizio artistico che li vede scrivere insieme diversi brani pubblicati nell’album d’esordio “Casa” che ha conquistato due dischi d’oro e nella partecipazione al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Come mia madre”. Lo scorso 29 maggio ha pubblicato un nuovo brano dal titolo “Forse dovremmo parlare” (Avarello Music Srl/Virgin Records), disponibile in rotazione radiofonica dal 12 giugno.
Lasciamo ora la parola a Manuel Finotti con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.
D: Come nasce la tua passione per la musica?
R: La passione per la musica nasce in famiglia, fin da piccolo vedendolo prima di tutto come un gioco poi con il tempo ha preso sempre di più un posto più grande nella mia vita.
D:Come ti sei avvicinato invece alla scrittura di canzoni?
R:È stata una piccola magia, non ricordo il momento esatto ma ricordo la sensazione subito dopo aver scritto 3/4 frasi, immaginavo lo stadio pieno invece ero in cameretta da solo.
D: Come ti definiresti come cantautore?
R:Un cantautore silenzioso, mi piace questa idea.
D: C’è una canzone tra quelle che hai creato a cui sei maggiormente legato? Perché?
R:21 Marzo, in quanto credo che sia la mia carta d’identità. Racconta passo passo tutta la mia vita fino ad oggi.
D:Descrivici il tuo ultimo singolo “Forse dovremmo parlare”. Come nasce questo brano?
R:Il brano nasce come una sorta di reazione ad una mia grande incapacità di dire le cose al momento giusto, è stato come mettersi in gioco e provare per una volta a farlo senza pensare alle conseguenze.
D: Cosa vorresti il pubblico capisse attraverso questo brano da prendere come messaggio?
R: Il coraggio di tirare fuori la verità, sempre.
D:Cosa vorresti che la gente comprendesse attraverso la tua musica? Cosa ti piacerebbe trasmettere loro?
R: Un piccolo viaggio tra i sentimenti, senza farsi mille problemi o avere paura di chi ci guarda, è l’unico obiettivo che mi piacerebbe mantenere.
D: C’è qualcuno per cui ti piacerebbe poter comporre un brano, una persona con cui sogni di collaborare?
R: Tiziano ed Elisa, sono le voci che hanno formato la mia adolescenza e invaso da sempre l’iPod.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Stiamo costruendo piano piano le basi per poter portare le canzoni in giro, con la speranza di poterlo fare al più presto nel miglior modo possibile.
Ringraziamo Manuel Finotti per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.
Intervista realizzata da Manuela Ratti