Maddalena Stornaiuolo ha di recente partecipato alla terza stagione della fortunatissima fiction Rai Mare Fuori, durante la quale ha impersonato il ruolo di una poliziotta dell’IPM che diventa uno dei punti di riferimento per le tante detenute. Cresciuta nelle Vele di Scampia, l’attrice ha fondato nello stesso quartiere Vodisca Teatro e la scuola di recitazione La Scugnizzeria. Nel 2020, ha invece debuttato alla regia alla Mostra del Cinema di Venezia e ha vinto il Nastro d’Argento con il cortometraggio Sufficiente.
Com’è nato il tuo primo approccio alla recitazione? Quando hai capito che sarebbe stata la tua strada?
È nato praticamente per caso; quando avevo 15 anni, a Scampia nacque un laboratorio che era un progetto del Teatro Stabile di Napoli. Comprendeva i ragazzi di Scampia, del centro storico di Napoli e i ragazzi Rom. Alla fine di questo percorso dovevamo fare uno spettacolo di fine anno. Ho iniziato questo percorso per vincere una mia timidezza, per cercare di gestire al meglio questo mio lato caratteriale. Il primo approccio non è stato bellissimo dato che mi faceva sentire un po’ a disagio. C’è stato però qualcosa che mi portava a salire su quel palcoscenico, e da lì è nato tutto. Poco dopo sono stata scelta per la serie tv Il Professore su Canale 5, e mi sono letteralmente innamorata di questo lavoro.
Ti abbiamo vista di recente nei panni dell’agente di polizia durante la terza stagione di Mare Fuori. Com’è stato prendere parte a un progetto così importante e carico di significati?
È stato strepitoso, ero un fan scatenata di Mare Fuori. Ho visto le prime due stagioni e conoscevo quasi tutte le battute a memoria. Quando il mio agente mi ha detto che avevo superato i provini, è stata gioia per tutti. Ricordo che il primo giorno in cui sono andata sul set per fare la prova costumi, mi sentivo come se stessi andando a luna park, ero emozionata come una bambina. E’ stato magnifico lavorare con loro, hanno accolto tutte le new entry in una maniera molto calorosa. Non ho mai sentito la difficoltà di un’integrazione rispetto alle scene da girare sia con i colleghi che con il regista.
Cosa ti ha lasciato più di tutto il tuo personaggio e quanto c’è di te in lei?
Maddalena è nata molto in sinergia con il regista Ivan Silvestrini; ci siamo confrontati tanto su questo personaggio. Non volevo che fosse una classica poliziotta, ma una figura materna, premurosa e accogliente nei confronti delle detenute. Abbiamo giocato sull’autorevolezza, e abbiamo cercato di proteggere le ragazze. Per lavorare su Maddalena mi è venuto in mente un episodio che avevo vissuto durante dei percorsi fatti in un centro per minori. C’erano donne che facevano volontarie, e c’era questa figura molto grande: lei ci spiegò che era una volontaria, e noi tutti ci accorgemmo quanto lei fosse la più amata di tutto il centro. Riusciva a ricoprire questa figura materna, e le ragazze la rispettavano in una maniera spettacolare. Mi sono ispirata a lei nell’interpretare Maddalena: non volevo mostrare solo il lato duro e aggressivo ma anche una personalità morbida. Penso che se educhi alla gentilezza e alla generosità è difficile che chi sta intorno non ne venga contagiato.
Sei stata confermata per la quarta stagione di Mare Fuori. Quali sono le tue aspettative? C’è qualcosa che ci puoi anticipare?
Le riprese inizieranno a breve e stiamo lavorando affinché il prodotto sia sempre più di qualità. E’ importante mantenere alta l’asticella: ci abbiamo lavorato tanto affinché potesse accadere qualcosa di fantastico, e daremo sempre il massimo.
Oltre al tuo lavoro di attrice, sei anche una acting coach e la fondatrice della scuola di recitazione La Scugnizzeria. Qual è il consiglio che daresti ai giovani sognatori che intendono approcciarsi per la prima volta con il mondo della recitazione?
Consiglio sicuramente di non prendere la recitazione come una cosa che va fatta per diventare attori e basta. Il teatro ti forma come essere umano a prescindere dalla professione. Non è detto che chi intraprenda un percorso di recitazione faccia questo nella vita: io penso che gli resterà sempre quella disciplina, quel modo di mettersi in gioco, il rispetto per il gruppo e per i compagni. Auguro e spero che questa disciplina possa diventare una disciplina scolastica; i ragazzi sono più veri quando vengono da noi che quando li incontro per strada. Si sentono liberi, bambini fragili che non devono dimostrare di essere più grandi.
Quali sono i tuoi futuri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
A parte la quarta stagione di Mare Fuori, stiamo lavorando ad un nuovo lungometraggio. Ci sarà inoltre un progetto musicale e letterario in cui sono coinvolta.