Nel 2014 Ludovico ha preso parte al film, “Arance & martello scritto”, diretto e interpretato dal blogger Diego Bianchi, meglio conosciuto come Zoro. La pellicola è stato presentata in anteprima alla 71esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 5 settembre del 2014 come “Evento speciale fuori concorso” e nella sezione “Settimana della Critica”. Tersigni è poi stato sul grande schermo nel cast della commedia diretta da Andrea Molaioli e intitolata “Slam – Tutto per una ragazza”, incentrata sul tema della paternità e della maternità in età giovanissima. Ma fra i suoi più grandi film va sicuramente citato anche quello scritto e diretto dal regista Gabriele Muccino intitolato “L’estate addosso” e distribuito nelle sale nell’anno 2016. Il suo volto lo ricordiamo sicuramente anche per la sua partecipazione al cast della prima stagione di “Tutto può succedere”, in cui interpretava Stefano.
Lasciamo ora la parola a Ludovico Tersigni, con l’augurio di proseguire in questo meraviglioso percorso.
D: Come nasce la tua passione per la recitazione?
R: Nasce forse da bambino quando guardavo per ore ed ore gli spettacoli di Aldo, Giovanni e Giacomo. Poi alle scuole medie sono salito per la prima volta sul palco e mi sono divertito così tanto che non mi è più passata.
D: Quali sono i tuoi idoli o punti di riferimento dal punto di vista della recitazione? C’è un film che avresti voluto interpretare?
R: Idoli assoluti sono Viggo Mortensen, Javier Bardem ed Edward Norton. Tra i film, i miei preferiti sono Fight Club e Matrix.
D: Hai interpretato Stefano nella prima stagione di “Tutto può succedere”, importante fiction di rai 1. Qual è stata la tua prima impressione sul tuo personaggio?
R: Mi è sembrato un ragazzo un po’ confuso ma di certo sincero e decisamente imbranato. È stato bello poterlo interpretare. Mi sono divertito.
D: Ritroviamo Stefano anche nella seconda stagione di “Tutto può succedere”. Quali sono le evoluzioni che hai percepito nel tuo personaggio?
R: Un’evoluzione di sicuro deriva dalla prematura morte del papà. Stefano diventa più responsabile. Ma di certo anche il rapporto che ha con Ambra e Federica porterà ad una crescita sul piano, diciamo, sentimentale.
D: Qual è il ruolo tra quelli interpretati finora che più ti ha lasciato qualcosa? Quale quello dove hai trovato le maggiori difficoltà nell’immedesimarti?
R: Sicuramente Samuele. Mi ha lasciato un’idea, un modo di pensare: come uno skater. E per pensare come uno skater devi essere uno skater anche per un periodo breve della tua vita magari, ma devi avere ben fisso un obiettivo: nessuna paura di farti male, la consapevolezza che ti farai male comunque (con la paura o senza), e tanta tenacia, caparbietà, concentrazione, fantasia, ma soprattutto tanta voglia di divertirti.
D: C’è un genere di film che non hai ancora provato sul quale vorresti cimentarti? Quale?
R: Mi piacerebbe interpretare un thriller o un noir ma più in generale qualsiasi cosa sia un po’ fuori dagli schemi.
D: Quali sono gli aspetti che più ami del tuo lavoro? Qual è l’aspetto che invece apprezzi meno?
R: Sicuramente l’ambiente, lo scambio con i colleghi, e la dimensione che si crea sul set: tutti molto concentrati e attenti. Lati che apprezzo meno non ce ne sono, ma forse ci sono aspetti più difficili di altri come trovare la concentrazione o raggiungere il risultato desiderato anche quando non sei al 100%.
D: Qual è il più importante traguardo personale raggiunto finora?
R: Non lo so, il prossimo credo.
D: Se dovessi volare con la mente quale sarebbe il tuo sogno più grande in questo ambito, o una collaborazione che ti piacerebbe realizzare?
R: Mi piacerebbe essere il prossimo (se ci dovesse essere) acerrimo nemico di Jack Sparrow, Capitan! Jack Sparrow.
D: Quali sono i tuoi futuri progetti?
R: Andare in vacanza su un’isola deserta senza internet per un mesetto. Forse possono bastare un paio di settimane dai.
Ringraziamo Ludovico Tersigni per la sua collaborazione e per il tempo che ci ha donato, augurandogli di continuare a sorprenderci e a sorprendersi.
Presentazione a cura di Stefania Meneghella
Intervista realizzata da Manuela Ratti