La Groenlandia è una delle isole più ricche di giacimenti al mondo: le sue materie prime potrebbero valere miliardi di dollari.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente annunciato che durante il suo mandato presidenziale, che inizierà dal 20 gennaio 2025, cercherà di espandere ulteriormente il territorio del suo Paese. L’obiettivo del tycoon – secondo quanto riportato dalla CNN – sarebbe quindi quello di acquistare l’isola della Groenlandia e il Canale di Panama per aumentare l’influenza americana sul commercio mondiale.
Ricordiamoci che in passato gli USA hanno già acquistato territori attraverso vari metodi, come ad esempio l’Alaska nel 1867 per la somma di 7,2 milioni di dollari, che equivalgono a circa 140 milioni di dollari attuali. E non solo: nel 1803 il presidente Thomas Jefferson acquistò dalla Francia un vasto territorio situato nella parte centrale degli Stati Uniti. Le sue dimensioni erano enormi: più di 2 milioni di chilometri quadrati.
La ricchezza nascosta della Groenlandia
Uno degli obiettivi principali dell’amministrazione Trump, per quanto concerne la politica estera, è quello di controllare la Groenlandia per garantire – come ha annunciato il presidente eletto sul suo Truth social – la sicurezza nazionale e la libertà in tutto il mondo. Si tratterebbe quindi del terzo tentativo americano di acquistare l’isola della Groenlandia negli ultimi 150 anni: i primi due tentativi si verificarono nel 1867 e nel 1946. In quelle occasioni, le amministrazioni offrirono ben 100 milioni di dollari alla Danimarca, ma il governo danese rifiutò la proposta.
La Groenlandia, che ha una dimensioni di oltre 2 milioni di chilometri quadrati, sui quali abitano circa 56.400 persone, è infatti un’isola autonoma appartenente al Regno di Danimarca. Quest’ultimo, oltre alla Danimarca e alla Groenlandia, possiede anche le isole Feroe. Per quale motivo allora il prossimo presidente americano vuole questa gigantesca isola? Innanzitutto, la Groenlandia ha un ruolo di primissimo piano negli equilibri internazionali. E’ infatti considerata una porta sull’Artico e sulla vicina Siberia russa. Il cambiamento climatico, attraverso il riscaldamento globale, sta inoltre sciogliendo i suoi ghiacci, rendendo accessibili nuovi territori potenzialmente ricchi di materie prime come minerali rari e combustibili fossili.
Il sottosuolo nasconderebbe infatti immense ricchezze: giacimenti di oro, di argento, di rame e di uranio. E non solo: potrebbero esserci anche delle riserve petrolifere. Lo scioglimento dei ghiacci artici sta persino aprendo nuove rotte commerciali, che fino a poco tempo fa erano precluse. Trump vuole quindi impossessarsi della Groenlandia principalmente per il seguente motivo: aumentare l’influenza americana sul commercio mondiale e mantenere gli USA al vertice dell’economia internazionale.