I funzionari che indagano su uno dei disastri aerei più gravi di sempre, hanno scoperto un misterioso malfunzionamento delle scatole nere.
La storia dell’aviazione è purtroppo piena di incidenti aerei catastrofici, i quali hanno provocato centinaia di vittime negli ultimi decenni. Il più grave incidente aereo della storia è senza dubbio quello avvenuto a Tenerife nel 1977, che causò la morte di ben 583 persone. In quell’anno, precisamente il 27 marzo alle ore 17:06 CET, due aerei passeggeri Boeing 747 si scontrarono violentemente sulla pista dell’aeroporto di Los Rodeos, sull’isola spagnola di Tenerife, a causa di alcuni errori di comunicazione e di una ridotta visibilità causata, a sua volta, da una precedente eruzione vulcanica.
Il secondo disastro aereo più grave della storia, per numero di vittime su un singolo aereo, si verificò invece in Giappone nel 1985. Un Boeing 747 della Japan Airlines si schiantò al suolo a causa di una decompressione esplosiva, provocata da un cedimento strutturale posteriore causato da un errore di progettazione. La tragedia causò la morte di 520 persone su 524 presenti a bordo.
Il 29 dicembre 2024, ovvero qualche settimana fa, un Boeing 737-800 della compagnia aerea Jeju Air è andato in fiamme dopo un atterraggio eseguito con il carrello retratto. Il velivolo, scivolando sulla pista, ha poi impattato violentemente contro una barriera situata circa 100 metri oltre la soglia della pista.
Il mistero dell’incidente aereo in Corea del Sud
Il Boeing 737-800 della compagnia Jeju Air, del volo 7C-2216 partito da Bangkok (Thailandia) e diretto a Muan (Corea del Sud), ha purtroppo subìto un grave incidente durante la fase di atterraggio sulla pista dell’aeroporto di Muan alle ore 09:03 locali. A bordo c’erano 175 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Dopo il terribile impatto, seguito poi dall’esplosione del velivolo, sono però sopravvissute solamente due persone. Il bilancio complessivo delle vittime ammonta quindi a 179. Qual è allora la vera causa dell’incidente? Secondo le comunicazioni registrate tra la torre di controllo e il velivolo in volo, alle ore 08:59 locali il pilota avrebbe segnalato la presenza di un bird strike, ovvero un impatto con degli uccelli contro le eliche di uno dei due motori.
Tuttavia, alle ore 09:02 l’aereo tocca l’asfalto della pista dopo aver ricevuto l’autorizzazione all’atterraggio dal controllore di volo. Il velivolo, però, anziché posarsi sulla parte iniziale della pista, che è lunga circa 2.800 metri, atterra ben 1.200 metri oltre la soglia, superando di molto la distanza prevista. Un minuto più tardi, alle 09:03, dopo aver letteralmente scivolato sulla pista, a causa del carrello retratto, l’aereo si schianta contro una barriera.
Gli investigatori, per ricostruire le dinamiche dell’incidente, hanno anche visionato un video amatoriale in cui è visibile il momento dell’impatto con un uccello, che avrebbe causato uno stallo al compressore del motore. Tuttavia, Secondo indiscrezioni, oltre al bird strike, i piloti avrebbero riscontrato un guasto al carrello, impedendone l’estensione automatica. In questi casi, però, i piloti avrebbero dovuto azionare il sistema manuale, il quale sfrutta la forza di gravità per estendere il carrello in caso di guasto alla pompa idraulica.
Tutti i misteri dovrebbero quindi essere risolti analizzando le registrazioni delle scatole nere di bordo ma, sfortunatamente, queste hanno smesso di funzionare 4 minuti prima del disastro. Il Ministero dei trasporti della Corea del Sud ha infatti dichiarato che sia il registratore vocale della cabina di pilotaggio (CVR) sia il registratore dei dati di volo (FDR) del Boeing 737-800, hanno smesso di funzionare pochi minuti prima dell’incidente.